AMANTEA Assoluzione con formula piena «perché il fatto non sussiste». Questa la decisione del Tribunale di Genova che ha prosciolto dalle accuse Gianfranco Posa, presidente del comitato civico Natale De Grazia e la giornalista di La7, Lavinia Bruno. I due, insieme al pentito Francesco Fonti, deceduto prima della conclusione del processo, erano stati denunciati dalla Ignazio Messina & C. Spa di Genova, società armatrice della Jolly Rosso, per diffamazione, in seguito ad una intervista andata in onda sull’emittente televisiva LA7, durante la trasmissione Reality “Le navi del mistero”. Nella seduta conclusiva del 21 giugno il giudice del tribunale di Genova, Nicoletta Cardino, si è pronunciata per l’assoluzione con formula piena non accogliendo l’istanza del Pubblico ministero che aveva chiesto per i due imputati la pena a quattro mesi di reclusione.
«Ho atteso con serenità il verdetto – ha dichiarato, in una nota, Posa – perché, in coscienza, ero convinto di non aver commesso nessun reato ma di essermi battuto, insieme agli attivisti del De Grazia e di altre associazioni calabresi, a difesa del nostro territorio e della salute delle persone che lo vivono». Non è la prima volta che il presidente del Comitato De Grazia si è trovato a dover rispondere davanti ai giudici della sua condotta, perché già nel 2009 era stato denunciato, insieme ad altri tre attivisti del De Grazia sempre per diffamazione, dalla stessa società Messina, e in quell’occasione il giudice per le indagini preliminari di Genova, aveva disposto l’archiviazione. «Il nostro intento è sempre stato quello di conoscere la verità sulle cause dell’inquinamento del fiume Oliva e dei nostri mari – ha concluso il presidente del “De Grazia” – e su questo continueremo a dare battaglia fino a quando non otterremo la bonifica dei siti inquinati». (0090)
x
x