Energopoli, è Roberto Baroni l`uomo fermato in Tunisia
E’ Roberto Baroni, 60 anni, l’uomo fermato all’interno dell’ambasciata italiana in Tunisia e su cui pende un mandato di arresto nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Crotone su presunti illecit…

E’ Roberto Baroni, 60 anni, l’uomo fermato all’interno dell’ambasciata italiana in Tunisia e su cui pende un mandato di arresto nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Crotone su presunti illeciti legati alla mancata realizzazione della filiera energetica relativa alla centrale di Scandale. In un primo momento le notizie trapelate da Tunisi avevano fatto ritenere che la persona presa in custodia nella sede diplomatica fosse l’imprenditore Aldo Bonaldi irreperibile da circa due anni. E’ stato invece il suo braccio destro Baroni, pavese di nascita ma già da tempo residente in Tunisia, a essersi presentato ieri in ambasciata per chiedere di rinnovare il suo passaporto scaduto convinto di non correre rischi visto che con il Paese africano l’Italia non ha accordi per l’estradizione. Non aveva, però, tenuto in considerazione del regime giuridico particolare di cui godono le sedi diplomatiche. I controlli delle autorità italiane hanno fatto emergere che su Baroni pende dal marzo del 2011 un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Crotone. Baroni, secondo quanto si apprende, si troverebbe tuttora nell’ambasciata in attesa di essere trasferito in Italia. Nell’aprile scorso la Procura calabrese ha chiuso le indagini a carico di 12 persone che devono rispondere, a vario titolo, delle accuse di associazione per delinquere, riciclaggio, truffa aggravata, falso, estorsione e minacce. Al centro dell`indagine c`è la mancata realizzazione di quanto previsto dal Contratto di programma sulla “filiera energetica” di Scandale, stipulato con il ministero delle Attività produttive. Secondo gli inquirenti, gli oltre 11 milioni di euro di finanziamenti pubblici sarebbero finiti, per buona parte, in conti esteri nella disponibilità degli indagati. (0080)