Il Comune di Catanzaro rinuncia al “grande fratello” israeliano
Dopo petizioni, ricorsi al Tar, esposti e indagini della Procura, il Comune di Catanzaro fa marcia indietro sul mega progetto “Safe city” che avrebbe dovuto trasformare il capoluogo in una sorta di e…

Dopo petizioni, ricorsi al Tar, esposti e indagini della Procura, il Comune di Catanzaro fa marcia indietro sul mega progetto “Safe city” che avrebbe dovuto trasformare il capoluogo in una sorta di enorme grande fratello. Ufficialmente l`amministrazione rinuncia per mancanza di fondi. Per mettere in atto il progetto della società israeliana Bunkersec servirebbero oltre 23 milioni di euro, ma la cifra destinata ai Contratti locali di sicurezza è di soli 6 milioni di euro e riguarda l`intera provincia di Catanzaro. Il comunicato emesso da Palazzo De Nobili spiega che «la giunta comunale ha preso atto della notevole differenza finanziaria tra il quadro economico presentato per la realizzazione dell’idea progettuale, ammontante a 23.180.000 euro e la disponibilità invece comunicata dalla Regione Calabria, 6 milioni di euro, a valere per tutta la provincia di Catanzaro, che rende, pertanto, irrealizzabile il progetto così come concepito.
In parole più povere il progetto Safe City sarà rimodulato in stralci funzionali e finanziato attraverso le risorse di volta in volta disponibili». «L’esecutivo – si legge ancora nella nota stampa – ha incaricato il dirigente del settore di valutare “la possibilità di procedere all`articolazione di stralci funzionali del progetto, realizzabili in tempi scadenzati, compatibilmente con le disponibilità dei finanziamenti, ovvero di procedere alla redazione di un progetto unico sulla base delle risorse che saranno rese disponibili”».
Sulle 900 telecamere che avrebbero dovuto sorvegliare ogni angolo della città cala il sipario. Resta comunque un velo di mistero sull`operazione che nell`agosto scorso portò gli uomini della Bunkersec a Palazzo De Nobili. Aspetti non del tutto chiari su cui è al lavoro la Digos di Catanzaro che proprio recentemente ha trasmesso una informativa alla Procura della Repubblica. Il centrosinistra, da sempre contrario al progetto, esulta. Il capogruppo di Sel Antonio Giglio insieme al vicepresidente del consiglio comunale e capogruppo del Psi Roberto Guerriero soddisfatti per la decisione della giunta lanciano un appello: «Adesso si pensi, finalmente, al bene comune».