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«Corretto il comportamento del perito»

In relazione all’articolo redatto in data 23.06.013 a firma della Candito e pubblicato,     per come già asserito, gravemente offensivo per il sottoscritto legale e i propri consulenti, si rappresent…

Pubblicato il: 30/07/2013 – 18:18
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«Corretto il comportamento del perito»

In relazione all’articolo redatto in data 23.06.013 a firma della Candito e pubblicato,     per come già asserito, gravemente offensivo per il sottoscritto legale e i propri consulenti, si rappresenta, salva ed impregiudicata ogni azione, solo al fine di dare una corretta informazione e di non farsi strumentalizzare che i nostri consulenti mai hanno dato consenso, o peggio, mai si sono accordati per non effettuare il tampone vaginale. Tutto ciò risulta abnorme: la presente difesa e il proprio consulente hanno criticato il comportamento del dott Trunfio medico legale – perito del pm e si sono opposti allo stesso chiedendo, addirittura, la riesumazione e l’effettuazione successiva dello stesso, tutto ciò quando la difesa era unica (quest’ultima richiesta a titolo provocatorio, dato che l’esame è irripetibile, vi sono possibilità di altri esami già richiesti come le prove del dna  sui vestiti e sull’intimo ed altro…). In quel mentre, l’opinione pubblica lo sa, l’avv. Iaria con i consulenti veniva intervistata su noti programmi “Chi l’ha visto“ e “Vita indiretta“ ed  “usava quelle occasioni al fine di far comprendere le lacune (tra cui mancata effettuazione del tampone vaginale) presenti nelle indagini ed insistere su alcuni approfondimenti necessari, tutt’ora lo si sta facendo.
Risulta tutto palese icto oculi. L’avv. Iaria con i propri consulenti combatte e combattera’ per la giustizia a prescindere da tutto e da tutti. Non teme gli attacchi perché è consapevole dello spirito del motus d’animo che la spinge a farlo: sicuramente lontano dalla volonta’ di apparire o di strumentalizzare per i suoi fini il caso. L’avvocato Iaria ha usato ed userà i mezzi di stampa per le finalità sociali a cui sono preposti e cioè diffusione di notizie e dati. Il caso è di particolare complessità: è chiaro. La stampa e i mezzi di comunicazione possono servire, a piccole pillole, a fare il punto sulla situazione e far sentire la propria voce. La verità è elemento spesso grave e pesante che non deve essere sottaciuto. Purtroppo,rimanendo basiti, si è riscontrato che un collega giunto, per come lui dice, a dicembre 2012, abbia ritenuto di dover fare delle dichiarazioni di una tale pesantezza da indurre il sottoscritto legale ad intervenire. Gli attacchi personali non li temiamo, forti delle proprie consapevolezze e della propria trasparenza comportamentale e spirituale. Siamo pronti a riceverli e a respingerli nei termini di legge e con le azioni giudiziare in ogni sede, disciplinare, civile e penale.
Tutto ciò con rammarico, lo si sottolinea a caratteri cubitali perché in un caso del genere quello che interessa a noi studio legale avv. Giuseppina Iaria è l’indagine e l’analisi e l’approfondimento per la soluzione del caso non interessano assolutamente le scaramucce e per giunta tra professionisti.
Il presente legale combatte per il caso dal 21 settembre 2012 forte del sostegno dei propri consulenti e dei propri assistiti. La madre e la sorella Maria di Pavlov hanno sempre ritenuto strani gli attacchi di Elena e Gigi all’avv. Giuseppina Iaria. Attacchi avvenuti fin dall’inizio fin da settembre 2012 e non da quando si è parlato di tampone vaginale si, tampone vaginale no. Per dovizia di particolari si rappresenta che nella perizia del dott.Trunfio non si accenna in alcun modo ad accordo tra i periti al fine di non effettuare il tampone vaginale pertanto, non si comprende (anche in considerazione del fatto che è stata la presente difesa ad informare la trasmissione chi lo ha visto e l’opinione pubblica della non effettuazione del tampone vaginale) in forza di quale elemento l’avv. Scarlata possa, ora dire, che i consulenti di parte erano d’accordo a non farlo. (0040)

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