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BIMBO TRAVOLTO DA SUV | Un nome e tre destini

Un nome e tre destini. Matteo Battaglia aveva solo 12 anni, non poteva sapere di vivere a pochi metri da un “mostro” che solo quest`anno ha già inghiottito la vita di altre 19 persone. Gioca e sorrid…

Pubblicato il: 26/08/2013 – 12:19
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BIMBO TRAVOLTO DA SUV | Un nome e tre destini

Un nome e tre destini. Matteo Battaglia aveva solo 12 anni, non poteva sapere di vivere a pochi metri da un “mostro” che solo quest`anno ha già inghiottito la vita di altre 19 persone. Gioca e sorride tra i colori delle cassette di frutta. Fa quello che ogni bimbo ha il diritto di fare: è spensierato, si gode il caldo sole di una mattina di fine agosto e l`amore dei suoi nonni. Lo schianto arriva improvviso e fatale.
Pochi attimi dopo su quello stesso assolato incrocio arriva Matteo, 30 anni, soccorritore e a sua volta padre. Quando il telefono squilla nella sala operativa del 118, Matteo immagina cosa lo attende. Decine di volte è già successo. È la sua battaglia contro il “mostro”. A volte riesce a strappare le vittime dalla morte; quella mattina, però, il destino di Matteo Battaglia è già compiuto. Non resta che ricomporre quel corpicino straziato e tentare di scacciare dalla mente quei fotogrammi atroci.
Poi c`è chi invece su quella strada non ci ha mai messo piede. Vive altrove, lontano e non solo geograficamente, eppure Matteo Salvini, vicesegretario nazionale della Lega, dalla frescura del suo “buen retiro” sente il bisogno di posizionarsi al centro di questo dramma. Il colpo è troppo semplice per lasciarselo sfuggire: un immigrato, senza patente e senza assicurazione, con l`aggravante di aver compiuto il fatto in Calabria. Il rampante leghista ci mette poco, dal suo profilo Facebook spara: «Io invece questo schifoso lo metterei ai lavori forzati fino alla fine dei suoi giorni».
Certo è difficile stare dalla parte del 26enne Andrei Valentin Epure, ma siamo certi che chi di dovere presto saprà accertare cosa sia accaduto, svelando perché il giovane rumeno quella mattina si trovava senza patente alla guida di una macchina con targa prova e senza assicurazione. Pagherà, tutto sarà chiarito, anche eventuali responsabilità di altri.
Ma non c`è dubbio che Andrei Valentin Epure ha avuto un “complice”: la statale jonica 106. Solo chi in Calabria non ci ha mai messo piede può ignorare questo aspetto. Eppure a Matteo Salvini questo nome doveva suonargli familiare. Se la seconda strada della Calabria, percorsa ogni giorno da migliaia di persone, unico collegamento per decine di paesi, è in questo stato, è “merito” anche di chi porta con orgoglio la cravatta verde. I fondi per rendere quell`arteria degna di un Paese civile c`erano, ma il governo Berlusconi nel 2008 decise di cancellarli con un tratto di penna e destinarli altrove. I presidenti delle Province di Crotone e Cosenza all`epoca denunciarono, inascoltati, la «tangente pagata alla Lega».
Forse allora il vicepresidente di quel partito qualcosa a che fare con quell`incrocio ce l`ha. (0080)

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