Inchiesta sulla "talpa" presente nella Procura antimafia
Il nuovo procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ha deciso di togliere la delega al sostituto Giovanni Donadio che si stava occupando delle stragi di mafia del biennio 1992-1993. La notizia è…

Il nuovo procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ha deciso di togliere la delega al sostituto Giovanni Donadio che si stava occupando delle stragi di mafia del biennio 1992-1993. La notizia è riportata oggi dal Corriere della Sera. Donadio era stato incaricato dall`allora procuratore Piero Grasso (oggi presidente del Senato) di approfondire le vicende connesse alle bombe che uccisero Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e a quelle esplose in diverse città d`Italia nei mesi successivi. A giugno, nel corso di due riunioni, Donadio aveva illustrato ai colleghi della Procura nazionale antimafia i risultati delle sue indagini, basate in particolare sui colloqui investigativi, ipotizzando il coinvolgimento di agenti segreti ed ex appartenenti alle forze di polizia e ridimensionando il ruolo di Cosa Nostra. Il contenuto di quelle due riunioni è stato pubblicato la scorsa settimana da il Sole 24 ore e da l`Ora della Calabria. Di qui è nata la denuncia di Roberti e l`inchiesta della Procura di Roma per individuare «la talpa» presente all`interno della Procura antimafia.
Tra i motivi della revoca della delega a Donadio c`è il fatto che una delle «fonti informative» sui cui è basato il lavoro del pm è il pentito di `ndrangheta Nino Lo Giudice, che prima si è autoaccusato degli attentati ai magistrati di Reggio Calabria e poi è sparito nel nulla, inviando un memoriale (tra i destinatari c`era anche il Corriere della Calabria) in cui accusa inquirenti e investigatori di avergli estorto dichiarazioni. Tra gli accusati c`è pure Donadio che secondo l`ultima versione di Lo Giudice costrinse il pentito a fare nomi di persone che nemmeno lui conosceva. (0030)