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Reato di associazione mafiosa La Ue pronta al riconoscimento

REGGIO CALABRIA A sei anni dalla strage di Duisburg, che con quei sei morti ammazzati nel centro dell’Europa ha reso chiaro e manifesto l’ormai decennale radicamento delle mafie al di là dei confini…

Pubblicato il: 18/09/2013 – 15:51
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Reato di associazione mafiosa La Ue pronta al riconoscimento

REGGIO CALABRIA A sei anni dalla strage di Duisburg, che con quei sei morti ammazzati nel centro dell’Europa ha reso chiaro e manifesto l’ormai decennale radicamento delle mafie al di là dei confini italiani, il Parlamento europeo si appresta a votare la relazione con cui la Crim (Commissione speciale sulla criminalità organizzata) ha chiesto di estendere il riconoscimento del reato di associazione mafiosa a tutti i 28 Stati membri, armonizzando la definizione di criminalità organizzata prevista nei diversi codici. Un passaggio «fondamentale» per il relatore Salvatore Iacolino di Grande Sud, che commenta «se la mafia non è riconosciuta, i provvedimenti di contrasto e di confisca non sono applicabili». Ma il testo, approvato con 29 sì e 7 astensioni in commissione e che arriverà in plenaria a Strasburgo il prossimo 22 ottobre, si spinge oltre, individuando il fronte finanziario come uno dei principali terreni su cui combattere le mafie. Necessario è dunque abolire il segreto bancario e i paradisi fiscali, dietro cui spesso si trincerano operazioni di riciclaggio internazionale. Ma fra le  indicazioni che la Crim invia a governi nazionali e istituzione dell’Unione europea, c’è anche la necessità di aggiornare la nozione di «voto di scambio», estendendo anche ad «altri benefici» non in denaro il compenso pattuito, così come l’introduzione di norme atte ad escludere da tutte le gare di appalto le imprese con sentenze in giudicato per mafia e criminalità organizzata. Ma la Crim ha voluto prestare anche particolare attenzione chiesto il riconoscimento  del «reato di manipolazione sportiva» che introduce gravi  conseguenze penali per chi vende le partite «Durante questi lunghi mesi di lavoro – ha sottolineato l`europarlamentare Sonia Alfano – abbiamo acceso i riflettori sulla dimensione internazionale della mafia e della corruzione per trovare gli strumenti per contrastare questi fenomeni. Ora spetta alla Commissione Ue assicurare che le misure che abbiamo raccomandato vengano messe in pratica. Il Parlamento europeo continuerà a fare pressione per questo». (0090)

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