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Abuso d`ufficio, non luogo a procedere per Labate

REGGIO CALABRIA Si chiude prima ancora che qualsiasi attività istruttoria venga avviata, il processo per abuso d`ufficio nei confronti di Massimo Labate, l`ex consigliere comunale reggino di Alleanza…

Pubblicato il: 25/09/2013 – 20:07
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Abuso d`ufficio, non luogo a procedere per Labate

REGGIO CALABRIA Si chiude prima ancora che qualsiasi attività istruttoria venga avviata, il processo per abuso d`ufficio nei confronti di Massimo Labate, l`ex consigliere comunale reggino di Alleanza nazionale, accusato di aver operato una forzatura perché un`associazione culturale ritenuta vicina al clan Libri ottenesse un finanziamento per organizzare la festa rionale nel proprio feudo.
Fatti risalenti al settembre 2005, ma sui quali oggi non si farà alcun approfondimento.
Su istanza delle difese, cui si è associata anche la pubblica accusa rappresentata in aula da pm Giovanni Gullo, il Tribunale presieduto dal giudice Andrea Esposito ha disposto il non doversi procedere contro Labate, difeso dall`avvocato Andrea Alvaro, per intervenuta prescrizione.
Nel lontano novembre 2011, l`ex politico era stato rinviato a giudizio a causa della determina con cui il 19 settembre 2005 aveva disposto un contributo di 25mila  per l`associazione culturale “La maison de l`art”, ritenuta sotto il controllo della cosca Libri. Secondo l`accusa, l`allora consigliere comunale, insieme al segretario dell`epoca, Giuseppe Pileio, avrebbe fatto pressioni sull`allora potentissima dirigente del settore Finanze, Orsola Fallara, perché erogasse un generoso finanziamento in favore dell`associazione culturale considerata in mano a Nino Caridi, genero del boss Mico Libri, che avrebbe in seguito utilizzato quei fondi per realizzare una festa nel rione San Giorgio Extra, uno dei quartieri su cui il clan esercita la propria egemonia.
Circostanze che a Labate sono costate prima un procedimento per concorso esterno in associazione mafiosa, che lo ha visto assolto in primo e secondo grado, quindi un nuovo processo per abuso d`ufficio.
Insieme al politico e al suo segretario, Giuseppe Pileio, difeso dall`avvocato Politi, nel novembre 2011 il gup Tommasina Cotroneo aveva rinviato a giudizio anche Franco Quattrone, difeso dall`avvocato Alvaro, Antonino Caridi, difeso dall`avvocato Carmelo Ielo e Giovanni De Stefano, e Santo Giovanni Caridi, difeso dall`avvocato Putortì. (0090)

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