Il "neo-renziano" Guccione molla Oliverio e Adamo

Mario Oliverio, Nicola Adamo e Carletto Guccione hanno lo stesso problema ma lo stanno affrontando in modo diverso. Il che è già una grossa notizia politica perché significa che il loro sodalizio sta per cedere, anche se è più corretto dire che a cedere è stato proprio Carletto Guccione, al quale è difficile chiedere di superare quella massima storica che vuole il coraggio indisponibile a chi non lo ha di suo.
Il problema è semplice: può aspirare alla segreteria regionale del Pd un bersaniano determinato a restare tale anche in presenza di una travolgente affermazione di Matteo Renzi? La soluzione vede diversificarsi le posizioni di Adamo e Oliverio da quella di Guccione. I primi due pensano di risolvere la controversia anticipando la celebrazione del congresso calabrese rispetto a quello nazionale. Carlo Guccione, più prosaicamente, preferisce andare sul sicuro e quindi arruolarsi, ammesso che vi sia ancora posto, nella invincibile armata delle truppe renziane calabresi. In avanscoperta manda un altro Guccione, il cugino Andrea, ma nelle prossime ore al fianco di Matteo Renzi apparirà lui di persona personalmente, come direbbe il buon Catarella al commissario Montalbano.
Intanto, prudentemente, Carletto Guccione ha ripreso la tecnica imparata da Nicola Adamo per i tempi di crisi: non risponde al telefono, specie se a chiamarlo sono Oliverio e Adamo.
E il congresso del Pd calabrese? Non è detto che lo si celebri dopo quello nazionale, figurarsi se c’è il rischio che lo facciano prima! (0040)