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FAMILY BANK | Fonti confidenziali: Caroselli è ad Hammamet

COSENZA “Secondo fondi confidenziali attendibili”, Giacinto Caroselli, ex presidente del consiglio d`amministrazione della Bcc di Cosenza, si troverebbe ad Hammamet, luogo simbolico delle latitanze (…

Pubblicato il: 11/10/2013 – 2:09
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FAMILY BANK | Fonti confidenziali: Caroselli è ad Hammamet

COSENZA “Secondo fondi confidenziali attendibili”, Giacinto Caroselli, ex presidente del consiglio d`amministrazione della Bcc di Cosenza, si troverebbe ad Hammamet, luogo simbolico delle latitanze (ma qualcuno, all`epoca, lo chiamava esilio) italiche da quando Bettino Craxi scelse la cittadina tunisina come buen retiro per sfuggire all`arresto. Altri tempi: al potere c`era ancora l`amico (del leader socialista) Ben Alì, deposto due anni fa dalle rivolte della Primavera araba. Cambia lo scenario, ma le opportunità offerte dalla Tunisia per chi vuole sfuggire all`arresto rimangono intatte. E Caroselli, già prima dell`ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Cosenza, aveva un “buon” motivo per allontanarsi: una condanna a due anni, due mesi e otto giorni di reclusione per una storiaccia di violenza sessuale consumata quando vestiva i panni del ginecologo, sua primaria attività ai tempi in cui non si occupava di banche.
Nella sua seconda vita – quella da banchiere -,il medico si sarebbe impegnato, secondo la Procura, a utilizzare l`istituto di credito per “finanziare operazioni di società riconducibili al gruppo Caroselli”, coadiuvato da Giancarlo Tosto, vicepresidente del cda della banca, ed Eugenio Gallo, direttore generale, che avrebbero predisposto, assieme a lui, “documentazione relativa a operazioni fittizie” e distratto “ingenti somme di denaro alle finalità cooperative dell`istituto”.
In questo filone di indagine, i denari scomparsi per appropriazione indebita sono circa 1,8 milioni di euro. Ma, secondo gli ispettori inviati da Bankitalia per analizzare il crac della Bcc cosentina, la voragine scavata nei conti ammonterebbe a più di 20 milioni. E, dunque, altri potrebbero aver beneficiato della finanza creativa del “gruppo Caroselli”. Le indagini, insomma, continuano.
Quel che appare cristallizzato, invece, è il sistema adoperato per favorire i propri familiari: “il Caroselli – scrivono i magistrati – operava erogazioni di ingenti somme di denaro, in difetto delle adeguate garanzie, in favore di se stesso e dei prossimi congiunti, Pio Maria Dolores e Caroselli Barbara nonché di soggetti a lui legati da vincoli parentali – quali Rosario Mercuri (cognato) e Giovanna Liliana Pio (cognata) – e da rapporti privati – quali Lasse Torralba Zayas (fidanzato di Barbara Caroselli)”. Un quadro, questo, in cui appare fin troppo facile individuare nella Bcc una “banca di famiglia”.
La storia della Bcc si incrocia con quella di un`altra attività del gruppo Caroselli. Alcuni prestiti che, secondo l`accusa, sarebbero stati erogati senza le necessarie garanzie, hanno infatti interessato la clinica “Madonna della Catena” di Dipignano, i cui principali azionisti erano proprio lo stesso Caroselli e Mercuri. Denari sbarcati nella sanità senza troppo costrutto, visto che quella struttura sanitaria è in liquidazione e i suoi dipendenti rischiano di non recuperare molti degli stipendi arretrati. Oggi, dalle carte dell`ordinanza di custodia cautelare, hanno scoperto che Caroselli&Co. non versavano loro neppure le ritenute. Un`altra beffa con la Caroselli family protagonista. (0020)

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