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Dal consiglio comunale di Lamezia Terme fino agli scranni di Palazzo Campanella, gli uomini della cosca Giampà avrebbero fatto da ago della bilancia nelle urne. A riferirlo ai magistrati della Dda di…

Pubblicato il: 19/10/2013 – 11:15
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Dal consiglio comunale di Lamezia Terme fino agli scranni di Palazzo Campanella, gli uomini della cosca Giampà avrebbero fatto da ago della bilancia nelle urne. A riferirlo ai magistrati della Dda di Catanzaro è il boss Giuseppe Giampà, ora collaboratore di giustizia. Erano almeno 500 i voti che la cosca poteva gestire, «si tratta – tiene a precisare lo stesso Giampà – di un numero riduttivo». Il 4 dicembre 2012, davanti al sostituto procuratore Elio Romano, Giuseppe Giampà scoperchia il vaso di Pandora della politica lametina: «Per quanto riguarda l`appoggio elettorale che la mia associazione ha fornito a candidati a varie elezioni, posso innanzitutto dire che ricevevamo, in proposito, una serie davvero consistente di richieste». Oltre agli affiliati il clan imponeva il voto anche alla comunità rom pagando 30 euro a voto. «Peraltro – aggiunge Giampà – per i voti comprati dagli zingari, si faceva un`accoppiata tra un candidato regionale e uno comunale se le elezioni coincidevano».
C`è un episodio, avvenuto circa 13 anni fa, su cui si sofferma il collaboratore di giustizia. Giuseppe Giampà aveva appena vent`anni e, secondo quanto racconta, venne mandato a raccogliere i soldi direttamente dalle mani di un parlamentare. «Galati ci pagò per i voti alle elezioni del 2000. Dette a me personalmente 30 milioni».  Sarebbe stato lo zio Pasquale Giampà detto “boccaccio” a mandare il giovane Giuseppe a incontrare il politico: «Mio zio mi incaricò di recarmi personalmente a parlare con Galati e a prendere i soldi che mi furono consegnati da lui stesso e in contanti. All`epoca io ero un ragazzo, avevo circa 20 anni, e non discussi con il Galati di alcun tornaconto». Una candidata al consiglio regionale avrebbe versato ben 50mila euro agli uomini della cosca lametina. Nonostante l`investimento la politica restò fuori dalle stanze di Palazzo Campanella. (0080)

(L`articolo completo, a firma di Gaetano Mazzuca, è pubblicato sul numero 122 del Corriere della Calabria, in edicola fino a giovedì 24 ottobre)

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