IN EDICOLA | Il mercato del voto
Dal consiglio comunale di Lamezia Terme fino agli scranni di Palazzo Campanella, gli uomini della cosca Giampà avrebbero fatto da ago della bilancia nelle urne. A riferirlo ai magistrati della Dda di…

Dal consiglio comunale di Lamezia Terme fino agli scranni di Palazzo Campanella, gli uomini della cosca Giampà avrebbero fatto da ago della bilancia nelle urne. A riferirlo ai magistrati della Dda di Catanzaro è il boss Giuseppe Giampà, ora collaboratore di giustizia. Erano almeno 500 i voti che la cosca poteva gestire, «si tratta – tiene a precisare lo stesso Giampà – di un numero riduttivo». Il 4 dicembre 2012, davanti al sostituto procuratore Elio Romano, Giuseppe Giampà scoperchia il vaso di Pandora della politica lametina: «Per quanto riguarda l`appoggio elettorale che la mia associazione ha fornito a candidati a varie elezioni, posso innanzitutto dire che ricevevamo, in proposito, una serie davvero consistente di richieste». Oltre agli affiliati il clan imponeva il voto anche alla comunità rom pagando 30 euro a voto. «Peraltro – aggiunge Giampà – per i voti comprati dagli zingari, si faceva un`accoppiata tra un candidato regionale e uno comunale se le elezioni coincidevano».
C`è un episodio, avvenuto circa 13 anni fa, su cui si sofferma il collaboratore di giustizia. Giuseppe Giampà aveva appena vent`anni e, secondo quanto racconta, venne mandato a raccogliere i soldi direttamente dalle mani di un parlamentare. «Galati ci pagò per i voti alle elezioni del 2000. Dette a me personalmente 30 milioni». Sarebbe stato lo zio Pasquale Giampà detto “boccaccio” a mandare il giovane Giuseppe a incontrare il politico: «Mio zio mi incaricò di recarmi personalmente a parlare con Galati e a prendere i soldi che mi furono consegnati da lui stesso e in contanti. All`epoca io ero un ragazzo, avevo circa 20 anni, e non discussi con il Galati di alcun tornaconto». Una candidata al consiglio regionale avrebbe versato ben 50mila euro agli uomini della cosca lametina. Nonostante l`investimento la politica restò fuori dalle stanze di Palazzo Campanella. (0080)
(L`articolo completo, a firma di Gaetano Mazzuca, è pubblicato sul numero 122 del Corriere della Calabria, in edicola fino a giovedì 24 ottobre)