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La "vendetta" di Loiero: «I congressi del Pd? Un guazzabuglio»

CATANZARO «Mi hanno cercato in tanti, dalla Calabria e anche da Roma. Ma io in questo guazzabuglio dei congressi non ci entro». Non usa perifrasi Agazio Loiero per descrivere la situazione del Pd cal…

Pubblicato il: 06/11/2013 – 11:19
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La "vendetta" di Loiero: «I congressi del Pd? Un guazzabuglio»

CATANZARO «Mi hanno cercato in tanti, dalla Calabria e anche da Roma. Ma io in questo guazzabuglio dei congressi non ci entro». Non usa perifrasi Agazio Loiero per descrivere la situazione del Pd calabrese. Tesseramenti gonfiati o bloccati, candidature ritirate, accuse e sospetti di brogli, cuperliani contro renziani e renziani contro altri renziani. Tra i democrat non c`è pace. Più che un partito pacificato, dopo tre anni di commissariamento, si assiste a una continua guerra tra bande che rende ancora più incerto il futuro. L`ex governatore, in un`intervista concessa a Il fatto quotidiano, mette sul piatto i problemi più stringenti e individua Matteo Renzi come unica risorsa per uscire dall`impasse. «È l`unico che può far vincere il centrosinistra – dice Loiero incalzato dalle domande di Luca De Carolis –. L`Italia è un paese di centrodestra, che perde solo quando si divide. Il Pd e Vendola da soli non possono vincere: Renzi invece appartiene a un`area che può attrarre tanti elettori, non solo la sinistra».
Loiero però non risparmia critiche a tutti quelli che sono stati fin troppo solleciti nel saliere sul carro dei vincitori: «E tanti di quelli che sono saliti vengono dall`area dei bersaniani». Quanto a lui, l`ex governatore conferma che sì, in molti lo hanno cercato: «Sono stato chiamato sia dall`area Renzi sia da quella di Cuperlo. Ho ricevuto molte telefonate dalla Calabria». E anche da parte dei dirigenti nazionali non è mancato l`interesse. Ma Loiero comunque si tira fuori e ammette di non sapere nemmeno se voterà alle primarie dell`8 dicembre. Il Pd è il regno delle fazioni, spiega l`ex ministro, alcune più attive di altre nel “raccattare” nuovi iscritti: «L`organizzazione del partito è sempre stata nelle mani degli ex Ds, e questo nelle primarie fa sempre la differenza. Poi nei singoli casi non so».
Loiero ricorda anche di essere stato tra i 45 fondatori del Pd: «Fui tra i 45 su precisa richiesta di Romano Prodi. Ma mi avevano promesso un altro partito: federale e con pari dignità per cattolici ed ex Ds. Me ne sono andato nel 2011 perché il Pd era tutt`altra cosa: Bersani strizzava l`occhio alla Lega Nord, mentre il partito calabrese era stato commissariato, sia a livello regionale sia nelle singole province: centralismo democratico puro. Sono comunque rimasto nel centrosinistra, con la mi a lista”Autonomie e diritti”, e sono convinto che ci siano tutte le condizioni per rivincere in Regione. Ma così il Pd non va da nessuna parte. Ed è un vero peccato».
Infine, Loiero conferma la sua intenzione di non ricandidarsi, nonostante l`assoluzione senza rinvio decretata dalla Cassazione, relativa al processo “Why not”: «Sto scrivendo un libro su 15 personaggi nazionali: mi diverto così». (0040)

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