Le proposte del Pd per salvare gli lsu/lpu
LAMEZIA TERME La soluzione della vertenza dei lavoratori lsu/lpu «non può essere ulteriormente procrastinata e si deve passare ai fatti, lasciando da parte i proclami». I consiglieri regionali del Pd…

LAMEZIA TERME La soluzione della vertenza dei lavoratori lsu/lpu «non può essere ulteriormente procrastinata e si deve passare ai fatti, lasciando da parte i proclami». I consiglieri regionali del Pd Demetrio Naccari Carlizzi e Mario Franchino sono convinti che non basti un tavolo tecnico permanente «al quale la Regione Calabria si presenta senza soluzioni». I due esponenti democrat hanno inviato una lettera al presidente del consiglio regionale Franco Talarico nella quale ricordano la proposta di provvedimento amministrativo presentata il 28 giugno scorso dal Pd. La norma «impegnerebbe il Parlamento affinché discuta della stabilizzazione dei lavoratori lsu/lpu della Calabria». La proposta prevede un contributo di 54 milioni di euro da ripartire con decreto del ministero dell’Economia e delle finanze attraverso la stipula di una convenzione con il ministero del Lavoro, a valere sul Fondo per l’occupazione. «In deroga all’ordinamento in materia di assunzione di personale negli enti locali, limitatamente al 2013 – spiegano Naccari e Franchino –, i Comuni della Calabria che hanno vuoti in organico potrebbero procedere ad assunzioni di soggetti collocati in attività socialmente utili. La spesa sostenuta dagli enti territoriali andrebbe posta a carico della finanza statale. Il deputato democratico Demetrio Battaglia ha presentato la proposta anche in Parlamento insieme ad altri colleghi».
I consiglieri del Pd ritengono che una soluzione possa essere trovata anche dal punto di vista contributivo e previdenziale. Per questo motivo chiedono l’inserimento nella Legge di stabilità, in esame al Parlamento, di due proposte emendative, da loro depositate in consiglio regionale che, se fossero recepite, «rappresenterebbero un grosso passo avanti. Gli emendamenti prevedono che gli Lsu e Lpu possano riscattare presso l’Inps i periodi della loro utilizzazione con il versamento forfettario del minimo contributivo e di porre a carico delle amministrazioni pubbliche tale versamento da oggi per il futuro. Non è possibile fare lo stesso per il passato perché verrebbe creato un debito, mentre la proposta allo stato attuale è a costo zero per lo Stato. Per i Comuni l’esborso sarebbe oggettivamente sostenibile. Invece i soggetti Lsu e Lpu potrebbero, con un contributo previdenziale forfettario annuo, riscattare 10 anni di previdenza». (0040)