Inchiesta scavi di Sibari, la difesa di Papasso e Gallo
CASSANO ALLO JONIO «Ritengo sia un atto dovuto l`iscrizione nel registro degli indagati per quanto accaduto a Sibari, essendo sindaco del Comune ove ricade il sito interessato. A riguardo, penso di a…

CASSANO ALLO JONIO «Ritengo sia un atto dovuto l`iscrizione nel registro degli indagati per quanto accaduto a Sibari, essendo sindaco del Comune ove ricade il sito interessato. A riguardo, penso di aver fatto il mio dovere già prima dell`esondazione del Fiume Crati, nonostante fossi alla guida del Comune da pochissimi mesi». Lo afferma in una nota il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, circa i 40 avvisi di garanzia notificati ieri per i danni subiti dal Parco archeologico di Sibari dopo l`esondazione del Crati. «Sono stato il primo – aggiunge – a denunciare la presenza, nella golena del Crati, degli agrumeti che, a mio avviso, ostacolavano e continuano a ostacolare il normale deflusso delle acque, con tutte le gravi conseguenze che, purtroppo, abbiamo avuto modo di constatare. A tal proposito, ho offerto e offro la mia disponibilità a emettere tutti i provvedimenti necessari, fra quelli rientranti fra le competenze comunali. Mi preme, inoltre, evidenziare che, storicamente e sotto la mia gestione, è stato proprio il Comune di Cassano a emettere ordinanza di eradicamento dalla golena del fiume Crati di agrumeto, peraltro ricadente in area Sic (Sito di interesse comunitario); ordinanza che, purtroppo, è stata sospesa dal Tar Calabria».
«Per tali motivi, abbiamo dato mandato – prosegue Papasso – a un legale di fiducia, che ha già provveduto a costituire il Comune e che lo rappresenterà nella causa di merito che si terrà nel mese di febbraio prossimo. Per quanto concerne la vicenda del recupero del Parco archeologico di Sibari, l`opinione pubblica è abbondantemente a conoscenza dell`impegno mio e dell`amministrazione comunale di Cassano a riguardo. In ogni caso, confido in una serena e obiettiva valutazione da parte della magistratura inquirente degli atti e dei comportamenti singolarmente tenuti».
L`EX SINDACO GALLO: SEGNALATE LE CRITICITÁ «Con riferimento al mio coinvolgimento nelle indagini portate avanti da carabinieri e magistratura per far luce sulle cause e sulle responsabilità della drammatica esondazione del fiume Crati, che il 18 gennaio scorso sommerse il parco archeologico del Cavallo, pur non avendo notizie ulteriori a quelle divulgate dagli organi di informazione in relazione a un`inchiesta che s`apprende essere ancora in divenire e nell`ambito della quale nessuna imputazione è stata formulata a mio carico, confermo piena, pienissima fiducia nell`operato degli investigatori e degli inquirenti, ai quali assicuro massima disponibilità e collaborazione».
Lo afferma l`ex sindaco di Cassano allo Ionio ed attuale consigliere regionale dell`Udc, Gianluca Gallo. Per Gianluca Gallo «è bene, anzi necessario, approfondire ogni aspetto della vicenda affinché non residuino zone d`ombre. Solo così – a dire del consigliere regionale centrista – potrà emergere la verità. Non solo il Comune, del quale peraltro non ero più sindaco da un anno, non aveva alcuna responsabilità e competenza in ordine alla manutenzione degli argini con il loro cedimento causa del disastro, ma durante la mia sindacatura l`amministrazione comunale e i competenti uffici non hanno mai mancato di segnalare la criticità della situazione e di richiedere e sollecitare, per iscritto e persino a mezzo stampa, gli interventi indispensabili».
«Nell`attesa che le indagini giungano a conclusione, garantisco comunque il mio incondizionato impegno, in sede istituzionale e politica, per riportare – conclude Gallo – al loro originario splendore i resti dell`antica Sybaris e per far sì che giungano finalmente a compimento i lavori di messa in sicurezza degli argini del fiume Crati». (0040)