SCISSIONE NEL PDL | Verdini respinge l`offensiva degli "Scopelliti boys"
LAMEZIA TERME Peppe Scopelliti ci sta provando in tutti i modi ma finora da Denis Verdini ha ricevuto soltanto risposte negative. Non ci saranno deroghe per partecipare al consiglio nazionale del Pdl…

LAMEZIA TERME Peppe Scopelliti ci sta provando in tutti i modi ma finora da Denis Verdini ha ricevuto soltanto risposte negative. Non ci saranno deroghe per partecipare al consiglio nazionale del Pdl in programma per domani a Roma. Tradotto: nessun pass per gli esponenti del movimento “Scopelliti Presidente”. Non l`avrà il senatore Giovanni Bilardi, che lo scorso febbraio è stato eletto nella lista Grande Sud e ora è iscritto al gruppo parlamentare di di Gal. E con lui non l`avranno nemmeno il sottosegretario alla presidenza della Regione Alberto Sarra (anche lui si è candidato con Grande Sud alle ultime politiche), l`assessore Mario Caligiuri e i consiglieri regionali Alfonso Grillo, Candeloro Imbalzano, Pietro Crinò e Claudio Parente. Da questo elenco sono esclusi l`assessore Franco Pugliano e il consigliere regionale Salvatore Magarò perché entrambi non hanno mai manifestato la volontà di volere aderire alla formazione politica del Cavaliere.
Dalle stanze della sede di San Lorenzo in Lucina si limitano a far notare che c`è un regolamento che parla chiaro: al consiglio nazionale del partito possono prendere parte i parlamentari, assessori e consiglieri regionali, capogruppo e vice nei consigli provinciali e coordinatori e vicecoordinatori provinciali del Pdl. Altre deroghe non sono ammesse. Motivo per cui la maggioranza immaginata dal governatore a favore del documento degli innovatori è molto difficile da raggiungere.
Al momento sono 25 (tra cui otto consiglieri regionali: Nicolò, Vilasi, Pacenza, Magno, Talllini, Albano, Caputo e Morrone) le firme in calce al documento dei lealisti che è di «pieno sostegno» alle decisioni assunte al termine dell`ultimo ufficio di presidenza del Pdl. E cioé: azzeramento di tutte le cariche e pieni poteri a Berlusconi anche per quanto riguarda il sostegno da dare al governo Letta. Gli alfaniani (in Calabria sarebbe meglio dire gli scopellitiani) sono fermi a 24: oltre al resto del gruppo di Palazzo Campanella, ci sono tutti i parlamentari eletti in questa regione a eccezione di Pino Galati e Mimmo Scilipoti. Ancora incerta la posizione dell`ex deputato Lella Golfo (che tuttavia ha fatto sapere che se domani sarà a Roma non farà mancare il sostegno all`ala dei berlusconiani duri e puri) e quella di Gianpaolo Chiappetta (potrebbe decidere di non schierarsi perché l`incarico di capogruppo in consiglio regionale gli impone di mantenere una posizione da mediatore).
C`è un giallo, tuttavia, ad accompagnare questa lunga vigilia che porta al consiglio nazionale. Ed a quello legato a Francesco Cananzi e Francesco Morabito rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl nel consiglio provinciale di Reggio Calabria. Entrambi avrebbero firmato sia il documento dei lealisti che quello degli innovatori. Un modo per stare nel mezzo ed evitare di creare malcontento. Ma il tempo stringe ed entro domani una decisione dovrà essere presa.
Di certo – e la conferma è arrivata da Alfano in serata – c`è che il gruppo degli innovatori non parteciperà al consiglio nazionale. Il ministro dell`Interno ha aggiunto che sono pronti nuovi gruppi che si chiameranno “Nuovo centrodestra”. E` l`annuncio di una scissione, con buona pace del governatore Scopelliti, restio a pronunciare una parola che, per gli equilibri del centrodestra calabrese, minaccia grosse fibrillazioni. (0030)