«Scippo della Peo», a Reggio scoppia la protesta
REGGIO CALABRIA Per adesso – solo per adesso – sono tornati a casa i 1041 dipendenti del Comune che oggi hanno inaugurato con un sit in e blocchi stradali la tre giorni di mobilitazione contro quello…

REGGIO CALABRIA Per adesso – solo per adesso – sono tornati a casa i 1041 dipendenti del Comune che oggi hanno inaugurato con un sit in e blocchi stradali la tre giorni di mobilitazione contro quello che hanno definito «lo scippo della Peo», le progressioni economiche orizzontali assegnate ai dipendenti dal 2000 in poi che secondo la triade commissariale sarebbero non dovute e per questo vanno innanzitutto sospese, quindi probabilmente addirittura restituite. Una vertenza che da oltre un anno vede chi permette alla macchina comunale di funzionare in guerra in guerra con chi è stato mandato a gestirla dopo lo scioglimento dell’amministrazione per contiguità mafiose.
Un conflitto strisciante che si consuma da quando a guidare l’amministrazione c’era il sindaco Demi Arena, che negli ultimi mesi di mandato aveva addirittura tentato di scaricare sui dipendenti e sulla – a suo dire indebita – erogazione della Peo, una parte importante del cratere di bilancio presente nei conti del Comune.
Con i commissari invece, già nel dicembre scorso i lavoratori avevano avviato un confronto sulla vertenza ma le posizioni sono di fatto rimaste immutate. Anche per la triade quell’erogazione è illegittima, mentre per i dipendenti le progressioni economiche orizzontali sarebbero state assegnate solo ed esclusivamente sulla base di norme vigenti nell`ordinamento giuridico. Una questione sulla quale il giudice sul lavoro sarà chiamato a pronunciarsi nel merito il prossimo 3 gennaio, ma nel frattempo è stata disposta la sospensione cautelare dell’emolumento.
Il punto di non ritorno la settimana scorsa per i lavoratori, che hanno rotto le relazioni sindacali con i commissari quando è divenuto chiaro che non avrebbero bloccato le lettere di notifica di sospensione della Peo. La goccia che ha fatto traboccare per i dipendenti, che questa mattina hanno prima assediato Palazzo San Giorgio, quindi bloccato le arterie del Lungomare, paralizzando il traffico di tutto il centro. Azioni di protesta interrotte solo quando una delegazione è stata invitata a un incontro in Prefettura. «Abbiamo avuto un lungo incontro con il prefetto Piscitelli e il capo di gabinetto che si sono resi disponibili a mediare con il Comune – dice, appena uscita dall’incontro, la segretaria della Cisl-Funzione pubblica, Luciana Giordano –, così come a spostare il tavolo di concertazione in Prefettura a garanzia della massima imparzialità possibile». Un’offerta – aggiunge – che i dipendenti saranno ben lieti di accettare qualora venissero revocate le lettere di sospensione dell’erogazione della Peo, che in queste ore sono state notificate ai dipendenti. «La misura cautelare di sospensione, disposta ancor prima del giudizio di merito del giudice del lavoro, non era assolutamente necessaria. Qual era il problema? Qual era il pericolo? Non c’era necessità di un provvedimento d’urgenza. I dipendenti non scappano dal Comune, non vanno all’estero».
E proprio il blocco delle notifiche di sospensione è per i lavoratori la conditio sine qua non per tornare al tavolo delle trattative. «Il tavolo in Prefettura non parte se non vengono revocate le lettere», taglia corto la Giordano che sottolinea: «Se non dovesse avvenire sono pronti 1.041 ricorsi per i quali il Comune dovrà avvalersi anche di consulenti esterni – con ulteriore esborso – perché in questa battaglia è coinvolta anche l’avvocatura civica».
Un punto che il prefetto Piscitelli ha promesso di approfondire. Nel frattempo, domani potrebbe essere una nuova giornata di blocchi stradali e manifestazioni in città. «Fino a quando le lettere non verranno revocate – spiega uno dei dipendenti – noi andremo avanti con la protesta». (0040)