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Idee per la rinascita di Reggio

REGGIO CALABRIA Come far ripartire Reggio e la Calabria? È a partire da questo interrogativo che l`associazione Cittadinanza Mediterranea ha dato vita a un intenso dibattito centrato sulla necessità…

Pubblicato il: 20/11/2013 – 17:18
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Idee per la rinascita di Reggio

REGGIO CALABRIA Come far ripartire Reggio e la Calabria? È a partire da questo interrogativo che l`associazione Cittadinanza Mediterranea ha dato vita a un intenso dibattito centrato sulla necessità di una rinascita collettiva. Molti i relatori che hanno esposto la loro idea di rinnovamento istituzionale per una città e una regione più responsabili. Per Francesco Calabrò e Lucia Della Spina, rappresentanti di Laborest dell`Università “Mediterranea” di Reggio, per «liberare lo sviluppo» è necessario rendere efficace la gestione della cosa pubblica. «Uno degli obiettivi prioritari delle politiche europee, nazionali e locali – spiegano – è l’incremento della competitività dei sistemi produttivi: in questo senso, uno degli indicatori è la capacità dei territori di attrarre investimenti. Se oggi si pone agli imprenditori la domanda su quale sia il principale ostacolo al fare impresa, non rispondono la criminalità organizzata (che pure c’è e si sente) bensì la burocrazia: per un imprenditore, cioè, è più facile superare gli ostacoli posti dalla ‘ndrangheta che non quelli posti dalla pubblica amministrazione». Per recuperare terreno sul piano della competitività occorre dare certezze agli imprenditori, perché «non è più tempo di “piani” di stampo sovietico, bensì di “programmi”, di stampo occidentale ma finalizzati a ridare efficacia ed efficienza alle politiche pubbliche». All`incontro, celebrato nella sede del consiglio regionale e moderato dal giornalista Enzo Tromba, ha partecipato anche Giusy Cassalia (Laborest), che ha affrontato il tema della pianificazione culturale, il cosiddetto cultural planning, nell’ambito delle strategie urbane. Cassalia ha posto l’accento sul riconoscimento del valore strategico delle risorse culturali locali, sottolineando l’esigenza di una gestione del patrimonio culturale quale processo integrato e connesso alle trasformazioni territoriali. Per Maurizio Malaspina è invece urgente realizzare il passaggio «dalla città che consuma alla città che produce», con l`affermazione di «politiche di distretto» per la città di Reggio. Per questa via, è chiaro che il declino della città dello Stretto corrisponde al declino del suo sistema produttivo, incentrato per secoli sul settore agroalimentare e poi superato dalla chimera di uno sviluppo turistico mai concepito come settore integrato ma sovraordinato. L`intervento di Malaspina ripropone perciò  l`importanza di ripartire dal rilancio della produzione, ritornare a produrre per superare una logica del consumo che ha portato la città a toccare indici preoccupanti di ritardo socio-economico. Secondo Claudia Ventura, lo strumento attraverso cui ripartire è il «marketing territoriale», che può sia «interpretare i bisogni delle comunità, dei soggetti e delle imprese esterne» sia «analizzare le caratteristiche del proprio prodotto-territorio, ottimizzando così la relazione di scambio esistente tra domanda e offerta, cercando al contempo di valorizzare la propria identità e le proprie peculiarità». (0040)

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