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Roma deciderà sul destino del Pd catanzarese

CATANZARO Il destino del Pd catanzarese è legato a Roma. Sarà infatti la commissione nazionale di garanzia, la cui riunione è in programma per domani a largo del Nazareno, a prendere una decisione de…

Pubblicato il: 21/11/2013 – 11:03
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Roma deciderà sul destino del Pd catanzarese

CATANZARO Il destino del Pd catanzarese è legato a Roma. Sarà infatti la commissione nazionale di garanzia, la cui riunione è in programma per domani a largo del Nazareno, a prendere una decisione definitiva (si spera) sul congresso provinciale del partito. L`organismo in cui sono rappresentate le diverse anime democrat procederà all`audizione dei presidenti delle commissioni regionale e provinciale di garanzia, rispettivamente Mario Paraboschi e Liliana Marasco, e dei tre candidati alla segreteria: Enzo Bruno, Domenico Giampà e Francesco Muraca.
A questo punto è stata sospesa anche l`assemblea provinciale, in programma proprio per domani, che avrebbe dovuto incoronare Bruno segretario. Annullata anche la contemporanea iniziativa messa a punto da Giampà e Muraca. «Avevamo detto – è il commento di Giampà – di attendere con fiducia la decisione della commissione nazionale di garanzia per il congresso e la decisione di sospendere l`assemblea provinciale convocata per domani dalla commissione regionale è per noi motivo di garanzia e rassicurazione. Il Partito democratico dimostra per la prima volta particolare sensibilità ed attenzione verso dinamiche calabresi, non sempre chiare e nel massimo rispetto delle regole. La convocazione a Roma è un`occasione importante, che non ci faremo sfuggire, racconteremo tutto quello che è avvenuto, sicuri della comprensione da parte del massimo organismo di garanzia e determinati a costruire un partito retto dalla partecipazione, fondato sui circoli e sul rispetto delle regole».
E sulla vicenda fa sentire la sua voce pure il renziano Mario Muzzì: «Non si possono, infatti, sacrificare, per meri calcoli cinici, le ansie e le aspettative di migliaia di iscritti che liberamente hanno deciso di affidare la maggioranza del delegati in modo diverso dalle aspettative di chi avrebbe voluto perpetuare un sistema di selezione della classe dirigente atto a garantire una gestione del partito protesa a salvaguardare le proprie ambizioni ed i propri particolari interessi». I vertici nazionali del partito adesso saranno chiamati a fare chiarezza anche su questo versante.
Enzo Bruno, invece, afferma che la questione relativa al Pd catanzarese «non è un gigantesco guazzabuglio fatto di reciproche e simmetriche scorrettezze. Da parte nostra, in attesa del definitivo riscontro da parte della commissione nazionale, noi non abbiamo mai pensato di convocare pseudo assemblee, ne di eleggere segretari e presidenti provinciali “autoproclamati”, senza nessuna legittimazione e senza nessuna formalizzazione». (0030)

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