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Pd, rappresentanza monca per la Calabria

LAMEZIA TERME La linea è quella di avere un quadro più chiaro, di capire cosa sia successo realmente. Per questo motivo la commissione nazionale per il congresso ha deciso di “congelare” le convenzio…

Pubblicato il: 23/11/2013 – 0:52
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Pd, rappresentanza monca per la Calabria

LAMEZIA TERME La linea è quella di avere un quadro più chiaro, di capire cosa sia successo realmente. Per questo motivo la commissione nazionale per il congresso ha deciso di “congelare” le convenzioni di Catanzaro e Vibo Valentia. Tradotto: all’appuntamento in programma domenica all’Ergife di Roma, che sancirà il risultato del voto degli iscritti in vista delle primarie dell`otto dicembre per la scelta del segretario del partito, non prenderanno parte i delegati di queste due province. Nel caso di Vibo Valentia, la scelta sarebbe stata determinata dai ricorsi presentati dai renziani («non si è votato in 25 circoli su 53» è stata l’accusa dei seguaci del sindaco di Firenze). Per quanto riguarda Catanzaro, invece, mancano addirittura i dati del voto tra i militanti. In buona sostanza, a Largo del Nazareno non sarebbero proprio arrivati i verbali con gli scrutini dei singoli circoli e così alla commissione nazionale per il congresso non è rimasto altro che prendere atto della situazione di grande caos.
Così alla convezione nazionale che sancirà l’apertura delle ostilità in vista delle primarie aperte del giorno dell`Immacolata prenderanno parte soltanto i delegati di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria. I sostenitori di Gianni Cuperlo saranno in maggioranza dal momento che nella provincia bruzia e in riva allo Stretto il fronte che sostiene l’ex segretario della Fgci ha conquistato più delegati rispetto all’ala renziana vittoriosa soltanto in terra pitagorica.
E non è finita qui perché la commissione nazionale per il congresso sarà chiamata nelle prossime ore a prendere una decisione definitiva sul “caso Catanzaro”. L`orientamento dei rappresentanti dell’organismo di garanzia sarebbe quello di arrivare a un annullamento del congresso provinciale. Ciò anche in considerazione del clima di contrapposizione tra i due schieramenti che si contendono la segreteria provinciale del partito: quello che fa capo a Enzo Bruno e l’altro che vede attestati sulle stesse posizioni Domenico Giampà e Francesco Muraca.

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