I contenuti di un progetto denominato “Scuola cantiere di legalità”, destinato agli studenti delle primarie, medie e superiori, è stato illustrato nell`auditorium Calipari dalla presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, Giovanna Cusumano, dal professore Antonio Nicaso, saggista e autore di numerosi studi sulla `ndrangheta calabrese, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico e dell`assessore regionale al Lavoro, Nazzareno Salerno. «È necessario – ha detto Talarico nel suo intervento – edificare una coscienza nuova, meglio attrezzata culturalmente, per ribaltare i disvalori di cui si nutre la `ndrangheta. Alle istituzioni democratiche, alla scuola – ha sottolineato Talarico – tocca il compito di indicare percorsi e strumenti utili ad innalzare culturalmente la difesa della convivenza civile ed isolare chi è contro lo sviluppo di questa terra, poiché la cultura rende gli uomini liberi ed è vero e duraturo strumento di cambiamento». Salerno ha evidenziato che «la giunta regionale con l`accordo del partenariato sociale sta lavorando seriamente per combattere la dispersione scolastica. Dietro l`abbandono di molti ragazzi del corso di studi, persino della stessa scuola dell`obbligo, si cela un potenziale danno che va oltre lo stesso individuo e pone interrogativi a tutta la società. Per tali ragioni, come governo regionale, stiamo seriamente valutando i percorsi più opportuni affinché chi abbandona molto presto la scuola, trovi l`opportunità di praticare forme di apprendistato formativo». Per Antonio Nicaso, «la `ndrangheta si comporta come un ragno: tesse la sua tela di interessi, compromessi, si relaziona e salda amicizie e, soprattutto, non è vero che aiuta i poveri. Anzi, la definirei con la formula chimica dell`acqua: H2O, due parti distruttive di idrogeno da lanciare contro i nemici, più l`ossigeno senza cui morirebbe. E l`ossigeno è il rapporto che essa tiene con il potere e di cui si nutre per ottenere il consenso sociale». (0080)
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