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"Luce nei boschi", le verità di Iannello

VIBO VALENTIA Prosegue nell’aula bunker del nuovo Tribunale di Vibo il processo scaturito dall’operazione “Luce nei boschi”, che ha sgominato il “locale” di ‘ndrangheta di Ariola di Gerocarne e ha sv…

Pubblicato il: 02/12/2013 – 23:20
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"Luce nei boschi", le verità di Iannello

VIBO VALENTIA Prosegue nell’aula bunker del nuovo Tribunale di Vibo il processo scaturito dall’operazione “Luce nei boschi”, che ha sgominato il “locale” di ‘ndrangheta di Ariola di Gerocarne e ha svelato i retroscena di anni di faide e delitti compiuti nelle Preserre vibonesi. Nel corso dell’udienza tenutasi ieri, durata circa tre ore, il collaboratore di giustizia Francesco Loielo, in collegamento da una località segreta, ha risposto agli avvocati della difesa fornendo ancora una volta i dettagli di sequestri e omicidi consumati in zone impervie, tra i boschi di Ariola, dove lo stesso pentito avrebbe trovato rifugio durante la sua latitanza, tra il 1993 e il 1994, “ospitato” nei terreni di Vincenzo Taverniti e Antonio Altamura. Lo stesso Loielo ha poi ribadito la sua versione dei fatti sugli omicidi di Antonio Donato, Raffaele Fatiga, Placido Scaramozzino, Giovanni Stambé e Salvatore Gallace, inghiottiti dalla lupara bianca. E soprattutto dei cugini Giuseppe e Vincenzo Loielo, uccisi, stando alle dichiarazioni del pentito, da Bruno Emanuele nell’aprile del 2002, su ordine del capo del “locale” Antonio Altamura. Quindi è stata la volta di un altro collaboratore, Michele Iannello, di San Giovanni di Mileto, già condannato all`ergastolo per l’omicidio del piccolo Nicolas Green. Collegato in videoconferenza, Iannello si è soffermato sull`omicidio di Rocco Maiolo, boss di Acquaro ucciso nel 1993, secondo il pentito, da Salvatore Maiolo di Fabrizia. I mandanti dell’omicidio sarebbero stato i fratelli Loielo, “autorizzati” da Rosario Fiaré, temuto boss di San Gregorio D`Ippona. Anche Salvatore Maiolo finì sotterrato nei boschi, ucciso, secondo il pentito, su ordine di Damiano Vallelunga, incontrastato boss di Serra San Bruno freddato a Riace nel settembre 2009, e di Umberto Maiolo, boss di Fabrizia ucciso nel 2003 a Gardone Valtrompia. (0050)

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