L`intramontabile Misiti ricomincia da Forza Italia
REGGIO CALABRIA Di se stesso dice questo: «Sono un vecchio personaggio che non ha nulla da perdere». Tra qualche settimana compirà 79 anni, ma Aurelio Misiti ha ancora voglia di continuare a recitare…

REGGIO CALABRIA Di se stesso dice questo: «Sono un vecchio personaggio che non ha nulla da perdere». Tra qualche settimana compirà 79 anni, ma Aurelio Misiti ha ancora voglia di continuare a recitare un ruolo nella politica attiva. E per questo ha scelto di aderire a Forza Italia. I contatti con l`entourage del Cavaliere andavano avanti già da qualche settimana ma la prima uscita ufficiale c`è stata oggi a Reggio Calabria, in occasione della conferenza stampa a Palazzo Campanella dei vertici forzisti. «Si tratta di un ritorno – spiega Misiti – in una casa che ho sempre sentito un po` mia». Con Berlusconi è la storia di un lungo amore (politico, s`intende) che ha vissuto alti e bassi. Iniziata nel 1995 con la nomina alla presidenza del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Prima di quell`incarico Misiti è stato sindaco di Melicucco con il Pci (1968-1971) oltre che dirigente di primo piano della Cgil.
Ma è con Forza Italia che l`ordinario di Ingegneria ambientale conosce le luci della ribalta. Alla guida del Consiglio sui lavori pubblici, tranne una breve pausa tra il 2000 e l`anno successivo, ci resta fino al 2003. Poco prima, siamo ancora nel 2000, viene nominato assessore regionale ai Lavori pubblici nella giunta regionale calabrese di centrodestra guidata da Giuseppe Chiaravalloti. Incarico che manterrà fino al 2003 quando viene nominato commissario straordinario per le grandi opere del Sud. Nello stesso anno promuove la nascita dell`associazione “ProCalabria” e di qui inizia un progressivo allontanamento dal centrodestra. Una distanza tale da essere candidato alle politiche del 2006 nella lista di Italia dei valori. Dodici mesi dopo è eletto segretario regionale dei dipietristi e nel 2008, grazie all`apparentamento con il Pd di Veltroni, riesce a essere riconfermato alla Camera.
Nel maggio 2010 annuncia il passaggio nell`Mpa di Raffaele Lombardo e viene nominato portavoce nazionale del partito. Il 3 febbraio 2011 la Camera viene chiamata ad esprimersi sulla concessione dell`autorizzazione di perquisizione negli uffici del ragioniere Spinelli, fiduciario dell`allora premier Silvio Berlusconi richiesto dalla Procura di Milano. Misiti decide di votare contro tale autorizzazione in dissenso con il suo gruppo parlamentare. A Repubblica, nel febbraio 2011, rilascia un`intervista che ancora viene ricordata: «Mi faccia ministro, anche sottosegretario può andare. Se non gli garba mi nomini delegato del governo. Ma prima si presenti con i soldi. Venti miliardi di euro e passo con lui. Io vado a progetto, sto con chi accetta. Ma io non vado alle cene e Berlusconi mi cerca solo per fare numero, ha le necessità contingenti del voto sulla giustizia. A me, se permette, interessa altro, l’Alta Velocità ferroviaria da Salerno a Palermo. Il governo deve mettere sul piatto i 20 miliardi di euro di fondi Fas che ha tolto al Sud».
Tre mesi dopo arriva la nomina a sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti e ad ottobre, dopo aver votato la fiducia all`esecutivo del Cavaliere, il Consiglio dei ministri lo nomina viceministro alle Infrastrutture. Come rappresentante del governo, vota a favore della mozione che impegna il governo «alla soppressione dei finanziamenti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina».
Alle ultime elezioni decide di cedere il passo ma non di eclissarsi. La sua stella adesso continuerà a brillare nel firmamento azzurro.