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Gli "abusivi" del Porcellum

Forzisti e grillini li hanno definiti «onorevoli illegittimi». Si tratta di 148 deputati, la cui elezione deve ancora essere convalidata dalla Giunta di Montecitorio. Sono quasi tutti esponenti di Pd…

Pubblicato il: 07/12/2013 – 10:52
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Gli "abusivi" del Porcellum

Forzisti e grillini li hanno definiti «onorevoli illegittimi». Si tratta di 148 deputati, la cui elezione deve ancora essere convalidata dalla Giunta di Montecitorio. Sono quasi tutti esponenti di Pd, Sel e Centro democratico – eletti in Parlamento grazie al premio di maggioranza –, che la Corte costituzionale ha recentemente giudicato «incostituzionale». Senza di loro, la maggioranza di governo scenderebbe da quota 340 a 192. Il Pd passerebbe da 292 eletti a 165, i vendoliani da 37 a 21. Questi seggi andrebbero a Forza Italia (che acquisterebbe 66 onorevoli) e Movimento 5 Stelle (che aggiungerebbe alla sua pattuglia altri 57 rappresentanti). 
Nell’elenco di coloro che hanno usufruito del premio di maggioranza del Porcellum figurano diversi calabresi. Tra quelli eletti nella nostra regione ci sono i democrat Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Oliverio e Stefania Covello. A loro va aggiunto il rutelliano Franco Bruno, eletto da indipendente nella lista di Centro democratico. E poi ancora Ernesto Carbone e Rosa Villecco Calipari (Pd), che sono riusciti ad accedere in Parlamento grazie alle candidature concesse loro dai democrat in Lombardia e Celeste Costantino (Sel), eletta in Piemonte. 
Analoga situazione potrebbe venire con i senatori. Qui la situazione è un tantino diversa dal momento che il premio di maggioranza viene calcolato su base regionale. C’è da stare tranquilli? Il Quirinale e la Consulta, attraverso il presidente Silvestri, hanno ribadito che «il Parlamento è legittimo». E anche il presidente della Giunta per le elezioni della Camera precisa che «non cambierà nulla anche se i 148 sono precari, al pari dei cittadini». Forza Italia e M5S, però, non ne vogliono sapere e continuano a invocare le dimissioni dei deputati sbarcati a Roma grazie a una legge che la Corte costituzionale ha bocciato su più versanti. Insomma, c’è quanto basta per rendere ancora più elettrizzante il clima in vista del voto finale sulla prima legge di stabilità varata dal governo Letta-Alfano.

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