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Pd, nuova direzione nazionale. Ma i nomi sono i soliti

LAMEZIA TERME A giudicare dai nomi non c’è da stare molto sereni. La nuova direzione nazionale del Pd (eletta oggi a Milano al termine dell`assemblea che ha ratificato l`elezione a segretario di Matt…

Pubblicato il: 15/12/2013 – 17:49
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Pd, nuova direzione nazionale. Ma i nomi sono i soliti

LAMEZIA TERME A giudicare dai nomi non c’è da stare molto sereni. La nuova direzione nazionale del Pd (eletta oggi a Milano al termine dell`assemblea che ha ratificato l`elezione a segretario di Matteo Renzi) vede presenti tanti protagonisti delle passate (fallimentari) stagioni. Non fa eccezione la Calabria che porta nell’organismo di governo dei democrat ben sette rappresentanti.
L’età media dei prescelti supera abbondantemente quota 50, a conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il rinnovamento promesso da Renzi è un termine poco conosciuto a queste latitudini.
In ogni caso, nella direzione entrano i renziani (ma sarebbe più corretto parlare dell’area socialista che ha scelto di sposare il progetto del sindaco di Firenze) Ernesto Magorno e Sandro Principe. Il primo, deputato eletto per la prima volta a Montecitorio lo scorso febbraio, aspira a diventare il principale punto di riferimento calabrese di Renzi ma dovrà fare i conti con chi (vedi il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi) ha scelto di stare con il rottamatore sin dal 2012, quando il partito era guidato da Bersani. Principe, capogruppo del Pd in consiglio regionale, avrà il suo bel daffare per tenere unito un gruppo che in occasione dei congressi ha dimostrato di essere tutt’altro che compatto.
Altri volti noti sono quelli dei parlamentari Nico Stumpo, Alfredo D’Attorre ed Enza Bruno Bossio, tutti indicati dall’area che fa riferimento al presidente del partito Gianni Cuperlo. In realtà, i tre erano nella plancia di comando già nella “ditta” di Bersani (per la verità la Bruno Bossio negli ultimi mesi si è spostata sulle posizioni dalemiane) e i risultati ottenuti non sono stati proprio esaltanti…
Ci sarà pure Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, indicato da Walter Veltroni. L’ex sindaco di Roma non ha ormai più una corrente all’interno del Pd ma ha chiesto e ottenuto un posto per il senatore reggino a cui è legato da forti vincoli politici oltre che da amicizia ultradecennale.
L’ultima casella destinata alla Calabria sarà occupata da Maria Carmela Lanzetta. L’ex sindaco di Monasterace, che al congresso guidava la lista pro Civati nel collegio Reggio Calabria-Vibo Valentia, ha avuto la sua rivincita dopo la mancata candidatura al Parlamento. Ma non è tutto oro quello che luccica perché tra i civatiani serpeggia un certo malcontento. Il motivo? La Lanzetta avrebbe centellinato le sue presenze nel corso della campagna congressuale, lasciando il grosso del lavoro sulle spalle degli altri militanti. Vedremo alla prova dei fatti se quelle rivolte all’ex primo cittadino sono state soltanto delle critiche ingenerose. (0020)

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