Calabria.it, arriva il pacco dono
Strenna di Natale per i 138 dipendenti di Calabria.it. Il consiglio regionale, all’unanimità, ha approvato l’emendamento alla legge regionale 24/2013, prorogando al 30 giugno 2014 il termine per la l…

Strenna di Natale per i 138 dipendenti di Calabria.it. Il consiglio regionale, all’unanimità, ha approvato l’emendamento alla legge regionale 24/2013, prorogando al 30 giugno 2014 il termine per la liquidazione della società. Politicamente si tratta di una vera e propria sfiducia del cda di Fincalabra, costretto a registrare una decisione del consiglio regionale che di fatto ha smontato i progetti avviati dallo stesso consiglio d`amministrazione, a cominciare dalla costituzione di Fincalabraservizi srl. Iniziativa questa che, giova ricordarlo, era stata adottata nonostante i pareri contrari dei dipartimenti Controlli e Attività produttive della Regione.
Una debacle che potrebbe precedere la decisione dello stesso governatore Scopelliti di rimuovere dall’incarico l’ingegner De Rose e l’ingegner Idone, rispettivamente presidente e vice presidente di Fincalabra spa. Resta, tuttavia, drammaticamente operante il diverso trattamento che il duo riserva ai lavoratori: si continua a non pagare gli stipendi ai 138 dipendenti di Calabria.it, nonostante gli stessi svolgano quotidianamente il loro lavoro anche in nome e per conto di Fincalabra spa, ai cui dipendenti, invece, gli emolumenti vengono pagati con regolarità e in aggiunta si erogano loro “una tantum’’ e premi di produzione, in qualche caso violando quanto disposto del decreto legislativo 276/2003 che disciplina il distacco dei lavoratori e la loro conseguente remunerazione.
Del resto tutto può capitare in un quadro di assoluto disordine istituzionale dove diventa difficile persino chiarire come sia possibile che l’assessore alle Attività produttive Demetrio Arena, pur essendo a capo del dipartimento che esercita il controllo su Fincalabra, non sia stato messo a conoscenza da De Rose della costituzione di Fincalabraservizi srl prima che ciò avvenisse, in violazione a quanto stabilito dal dipartimento Controlli e con l’utilizzo di 500mila euro di soldi pubblici.