Tares e Peo al centro dell’incontro degli esponenti del Partito Democratico reggino con i giornalisti che si è svolto ieri presso la sede provinciale del partito in Via Panella a Reggio Calabria. Il segretario provinciale Seby Romeo, il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi e gli ex consiglieri comunali Giuseppe Falcomatà, Nicola Irto e Demetrio Delfino hanno presentato le proposte che porteranno al tavolo delle trattative, da loro richiesto, per la fine del mese ai commissari che guidano il Comune.
Seby Romeo, nella sua introduzione, con molta pacatezza ha spiegato che il Pd non si unisce all’invito di alcune forze politiche “estreme” che addirittura invitano a non pagare la Tares. «Questo non è possibile – ha detto Romeo – ma chiederemo ai Commissari di ricalcolarla secondo dei criteri validi che allevieranno il carico soprattutto sulle fasce sociali più deboli». Sulla Peo bolla come ingiusto il fatto che a pagare il costo del fallimento del Comune, provocato prima da Scopelliti e poi da Arena, siano i dipendenti comunali.
Più specifico e tecnico nello spiegare le proposte per la risoluzione di tali problematiche è stato il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi, che riguardo alla Tares, chiede la rettifica del Bilancio 2012 e il reinserimento delle agevolazioni ed esenzioni previste per legge, ma in questo caso ignorate nel calcolo dell’imposta. Per la Peo ( Progressione economica orizzontale) si propone, invece di mettere in pratica quanto disposto dall’art. 45 del D.L. 165 sui termini e l’autenticità del contratto. Dopo avere elogiato l’impegno del sindacato sul tema Peo, Naccari spiega come sia sbagliato fare esclusivo riferimento al parere del Mef , «che è un soggetto terzo e che deve occuparsi di un processo amministrativo. Invece si potrebbe trovare la “soluzione tombale” per la Peo applicando l’art. 45 del Dl 165, cioè coinvolgendo l’Aran per l interpretazione autentica del contratto e dunque per dirimere la controversia».
Per la Tares, Naccari, pur dando atto all’impegno della Commissione straordinaria, spiega che il dato di copertura nel 2012 è stato del 92% rispetto alla Tarsu e ai servizi indivisibili, mentre dell’89% rispetto al servizio idrico. Poiché, per quest’anno, gli aumenti ammontano a quasi 17 milioni di euro, al netto dei 6 milioni di euro necessari a coprire integralmente i costi, secondo Naccari, si tratta esattamente del differenziale caricato in Bilancio e necessario a pagare il rateo del Piano di rientro del Comune. Una situazione questa che vedrà impegnati i cittadini reggini per trenta anni.
Tra l’altro un carico di interessi sul prestito ottenuto insopportabile visto che si parla di 106 milioni di euro. Complessivamente i reggini solo per la Tares e il Servizio Idrico dovranno sopportare un carico di oltre 23 milioni di euro. «Una cosa inaccettabile perché colpisce iniquamente i cittadini meno abbienti – aggiunge Naccari – e che va superata modificando la delibera e riconsiderando le agevolazioni e le esenzioni». Naccari conclude definendo ancor più sconcertante il fatto che i pagamenti effettuati con il prestito ottenuto vanno a finanziarie debiti contratti da Scopelliti a partire dal 2008 e non certamente, come fraudolentemente si cerca di far passare, lasciati dalle amministrazioni Falcomatà.
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