Costantino controcorrente: «Il Palazzo è alienante»
«Il Palazzo è alienante». Parola di Celeste Costantino deputata reggina di Sel alla prima legislatura, arrivata in Parlamento grazie a una candidatura “blindata” in Piemonte. Alla domanda se si sente…

«Il Palazzo è alienante». Parola di Celeste Costantino deputata reggina di Sel alla prima legislatura, arrivata in Parlamento grazie a una candidatura “blindata” in Piemonte. Alla domanda se si sente «abusiva» in virtù dell’arrivo a Montecitorio grazie all’abnorme premio di maggioranza previsto dal Porcellum, la vendoliana risponde così a Repubblica: «No, non mi sento abusiva. Mi sento un’eletta con una legge sbagliata che dobbiamo provare a cambiare immediatamente qui in Parlamento». Perché il Palazzo è alienante? «Perché ha assunto la forma di un villaggio autosufficiente e, dunque, è importante riuscire a mantenere un contatto con il mondo esterno, reale». Non poteva poi mancare un riferimento alla sua città, Reggio Calabria, e al quartiere nel quale è cresciuta, quello di Gebbione, dove la densità mafiosa è molto alta: «Gebbione è una grande palestra, una palestra di vita, per quanto mi riguarda anche politica». Chiusura dedicata alla famosa telefonata intercettata in cui Nichi Vendola ride con un ex dirigente dell’Ilva di Taranto che ha strappato il microfono al giornalista dopo una domanda “scomoda” sui morti per tumore in quella città: «Io non ho voluto sentire quella telefonata che non aveva nulla a che fare con un’indagine giudiziaria». (0030)