REGGIO CALABRIA «Il trasferimento del prefetto di Reggio Calabria lascia perplessi per i tempi e le modalità con cui è avvenuto». Anche il Pd interviene sulle polemiche che hanno accompagnato l`addio di Vittorio Piscitelli al palazzo del governo in riva allo Stretto. L’opposizione ricevuta dal partito guidato dall’attuale ministro degli Interni e dal presidente Scopelliti – è scritto in una nota dei democrat reggini – genera, infatti, forti dubbi sui reali motivi che l’hanno determinato e che vanno al di là della consolidata prassi esistente radicandosi in profonde ragioni politiche».
Il provvedimento più “indigesto” messo in atto da Piscitelli sarebbe la richiesta di scioglimento del Comune di Reggio, poi accolta dal governo. È quello «l’ambito dentro il quale si sono radicate le più forti contestazioni al prefetto, al quale, invece, va riconosciuto un raro senso delle istituzioni. Piscitelli ha infatti svolto nel nostro territorio, nell’ambito dei poteri attribuitigli dalla legge, un rigoroso lavoro di recupero della legalità, coniugandola a una forte sensibilità, manifestata nel corso delle innumerevoli crisi sociali».
Il trasferimento del prefetto lascia quindi «trapelare la volontà di tornare al passato e di mantenere nell’ombra gli eventi che hanno provocato le infiltrazioni mafiose nel Comune di Reggio Calabria e, di fatto, il dissesto economico e finanziario dell’ente».
La federazione del Pd di Reggio «ha sollecitato i parlamentari calabresi affinché assumano tutte le iniziative loro disponibili per fare chiarezza sulla vicenda» e promette di continuare a vigilare sul lavoro della Prefettura, «insieme alla segreteria nazionale che con la responsabile legalità, Pina Picierno, interverrà in merito alla questione attraverso le iniziative che riterrà più efficaci». (0040)
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