La Calabria parlerà russo
REGGIO CALABRIA Sono i russi l’arma segreta del governatore per rilanciare il turismo calabrese. O almeno, questo sembra far intendere Giuseppe Scopelliti nell’annunciare – con una conferenza stampa…

REGGIO CALABRIA Sono i russi l’arma segreta del governatore per rilanciare il turismo calabrese. O almeno, questo sembra far intendere Giuseppe Scopelliti nell’annunciare – con una conferenza stampa organizzata allo scopo – che una quarantina di moscoviti hanno deciso di brindare – due volte, in corrispondenza della mezzanotte della madre patria, e ad orario italiano – all’anno nuovo in riva allo Stretto. Un altro gruppo – dice il governatore – arriverà dalla Spagna, ma sono i turisti in arrivo dall’Est a catalizzare l’attenzione dei vertici della Regione che punta a rendere appetibili le rive calabresi anche in periodo non estivo. «Questo è un primo gruppo di assaggio – dichiara il dirigente del settore turismo Pasquale Anastasi – ma la programmazione del viaggio non sarà limitata al Capodanno in città». Per il dirigente regionale si tratta di un «risultato frutto del lavoro che si svolge da tempo» e passa soprattutto attraverso i voli charter, «che per adesso arrivano solo su Lamezia, ma progettiamo di portare anche negli altri due scali. Se le due compagnie aeree rispetteranno le promesse, l’anno prossimo arriveranno in Calabria 180 voli».
«Sei voli per l’anno prossimo sono già pieni, tre mesi prima della partenza», aggiunge Scopelliti, che non manca di strizzare l’occhio «agli immobiliaristi russi che hanno già iniziato a comprare case sulla costa vibonese e adesso potrebbero farlo anche nel Reggino», mentre un soddisfatto Anastasi riferisce che «i dati dell’anno passato ci fanno essere fiduciosi. Mancano ancora i numeri di alcuni alberghi, ma per adesso possiamo già affermare che 98mila russi hanno passato un periodo di vacanza in Calabria. Per il prossimo anno puntiamo al raddoppio».
Un traguardo arduo da raggiungere quando le temperature sono inclementi anche per viaggiatori abituati a ben più rigidi climi e «la natura e il mare» – che a detta della direttore generale del tour operator Tris T, Ekaterina Barskirzeva, sono quello che più attrae il turismo russo – sono in letargo. Eppure, con buona pace dei tesori archeologici ancora sepolti dal fango come Sibari e dei musei ancora chiusi, come quello di Reggio Calabria, la Regione ci crede davvero. Non a caso ha deciso di puntare su «workshop da organizzare a Mosca in coincidenza con la Mit – la fiera del turismo moscovita – che coinvolgerà almeno 150 operatori calabresi che lì avranno la possibilità di incontrare almeno 300 tour operator non solo russi, ma di tutto l’Est Europa», come sulla «campagna molto forte di comunicazione sui Bronzi che tra febbraio e marzo partirà anche all’estero per sollecitare gli arrivi anche in periodo non estivo». Molti turisti russi arrivati con i voli charter l’anno scorso – assicura la Barskirzeva, assistita dall’interprete – hanno dichiarato di aver intenzione di tornare in Calabria. Sarà forse per tentare di visitare siti archeologici e musei trovati chiusi? (0090)