Gli "Scopelliti boys" non rinunciano ai gadget
LAMEZIA TERME Al gadget natalizio, dalle parti del movimento Scopelliti Presidente, proprio non si riesce a rinunciare. Negli anni scorsi era stato il turno delle cravatte. Per questo Natale, i fedel…

LAMEZIA TERME Al gadget natalizio, dalle parti del movimento Scopelliti Presidente, proprio non si riesce a rinunciare. Negli anni scorsi era stato il turno delle cravatte. Per questo Natale, i fedelissimi del governatore, hanno pensato di omaggiare iscritti e simpatizzanti con una penna su cui è stato impresso il logo del movimento. «Quello che oggi colpisce – rileva in un documento la costituente vibonese di Fratelli d’Italia – non è la raffinata scatola in cui è racchiusa la penna o la cura dei particolari, né i nomi di chi ha ricevuto il regalo, ma, più semplicemente, il fatto che in un momento difficile, fatto di ristrettezze economiche ed incertezza, una parte della classe dirigente della nostra regione, reduce da un’indagine su spese folli ed insensate, decida di continuare, “quasi imperterrita” verrebbe da dire, sul filone dell’inutilità». Secondo i seguaci di Giorgia Meloni, la penna segna «definitivamente il confine fra la reale situazione in cui sono ormai costretti a vivere i calabresi e la dimensione onirica in cui pare fluttuare beatamente la citata parte di classe politica dirigente».
Il riferimento, inevitabile, è all’inchiesta della Procura di Reggio Calabria sulle spese folli dei gruppi consiliari di Palazzo Campanella. «Questa costituente – si legge nella nota di Fratelli d’Italia – continua a chiedersi è se non sarebbe stato più opportuno abbandonare la “scopellitiana” linea di cravatte e torroncini per ripiegare su una più certamente incisiva ed apprezzata azione di concreto aiuto alla comunità come ad esempio una donazione ad un’associazione di volontariato. Pensare al necessario infatti e decidere di aggiungere una goccia nel mare della solidarietà sarebbe stata sicuramente una scelta poco produttiva ai fini elettorali, ma senz’altro più vicina ai reali bisogni della comunità». (0030)