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«Illegittime le sostituzioni dei primari, cosa fa Scopelliti?»

COSENZA Nell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, su 41 strutture complesse risultano assenti i direttori di ben 10 strutture (Pediatria, Pronto Soccorso, Neurologia, Radiologia, Serv…

Pubblicato il: 08/01/2014 – 23:01
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«Illegittime le sostituzioni dei primari, cosa fa Scopelliti?»

COSENZA Nell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, su 41 strutture complesse risultano assenti i direttori di ben 10 strutture (Pediatria, Pronto Soccorso, Neurologia, Radiologia, Servizio trasfusionale, Chirurgia Pediatrica, Patologia neonatale, Cardiologia, Ematologia, Medicina generale). Alla “Bianchi-Melacrino-Morelli” su 42 Uoc (Unità operative complesse) ben 22 risultano senza dirigente. E per chiudere, all’Annunziata di Cosenza su 39 Uoc ben 20 risultano vacanti. Parte da questi numeri l’interrogazione che Demetrio Naccari Carlizzi, Carlo Guccione, Pietro Giamborino e Mario Franchino rivolgono al presidente del consiglio regionale, Franco Talarico. Da questi numeri e dalle pratiche utilizzate nella sanità calabrese per riempire i posti vacanti. Non è la prima volta che qualcuno affronta il problema: lo aveva già fatto Ferdinando Aiello quando sedeva in consiglio regionale, ma la sua interrogazione – che porta la data del 5 ottobre 2011 – era rimasta senza risposta. Riferiva, Aiello, dell’abuso, da parte degli ospedali, di una norma che consente di sostituire i direttori con un altro dirigente della medesima struttura. Una cosa che si potrebbe fare, secondo il comma 4 del contratto nazionale di lavoro, “per i soli casi di sostituzione per ferie o malattia, fruizione di un’aspettativa ovvero cessazione del rapporto di lavoro la possibilità di incaricare  altro dirigente della struttura medesima”. E “la sostituzione può durare sei mesi, prorogabili sino a dodici. Nei casi in cui non si possa fare ricorso alla sostituzione – spiegano i consiglieri regionali – il comma 8 del medesimo articolo prevede l’affidamento di struttura temporaneamente priva di titolare ad altro dirigente con corrispondente incarico”. Quello che succede alle latitudini calabresi è che “gli incarichi di direzione nelle Uoc vengono affidati senza alcun criterio apparente attraverso un massiccio ricorso al comma 4 e un residuale corretto utilizzo del comma 8 dell’articolo 18 del contratto nazionale di lavoro”. Una procedure “palesemente illegittima se non illecita”, che “comporta in ogni caso una situazione organizzativa che incide negativamente sul servizio sanitario”. Questa pratica, tra le altre cose, avverrebbe in alcune unità che sono “ridimensionate a strutture semplici dagli atti organizzativi commissariali” e, cosa peggiore per le casse della sanità, “consente all’incaricato, per giurisprudenza costante, di agire in giudizio successivamente contro l’azienda sanitaria per ottenere il trattamento economico primariale e il riconoscimento ai fini pensionistici e che numerose sono le sentenze che vedono la condanna di aziende sanitarie calabresi”. Un potenziale disastro, visti i numeri nelle tre più grandi aziende ospedaliere della regione.
Di peggio c’è che i direttori delle Uoc mancano persino ni più importanti ospedali calabresi: una situazione “insostenibile per i pazienti oggetto di disservizi, perniciosa non solo per i bilanci delle Aziende che si ritroveranno a far fronte a ingenti risarcimenti nei confronti degli incaricati ma anche per i medici su cui inesorabilmente saranno scaricate responsabilità che invece appartengono alla totale assenza di una organizzazione sanitaria adeguata e al passo coi tempi”. E, secondo i quattro rappresentanti dell’opposizione, “la situazione nel corso del 2014 tenderà, a causa dell’inadempienza del commissario ad acta, a peggiorare”. C’è di più: “All’utilizzo illegittimo e talvolta clientelare del comma 4 si somma in qualche caso addirittura un conferimento illecito di incarico per una struttura costituita come complessa ex novo e addirittura il conferimento dell’incarico di direttore di dipartimento (Ospedale di Cosenza incaricato quale direttore per il dipartimento di Emergenza e accettazione il dirigente medico direttore facente funzioni per l’Uoc di Terapia del dolore ) contravvenendo ancora una volta alla normativa vigente”. In questo quadro, i consiglieri chiedono di sapere “se il commissario ad acta intende intervenire per  far cessare l’irresponsabile applicazione del comma 4 dell’articolo 18 del contratto collettivo nazionale di lavoro e della produzione di danno erariale che ne consegue”. E poi se “il commissario ad acta e il dipartimento  intendono segnalare alla Procura regionale della Corte dei Conti la situazione di danno già verificatosi con sentenze a carico delle Aziende per gli incarichi conferiti  con il comma 4 dell’articolo 18 del Ccnl, rimuovendo i direttori generali autori dei comportamenti descritti”. Qualche dubbio anche sul caso Cosenza: Naccari, Guccione, Giamborino e Franchino chiedono a Scopelliti, nelle sue funzioni di commissario per il Piano di rientro, “perché un dirigente non avente requisiti  venga incaricato come direttore di Uoc e addirittura come direttore di dipartimento con evidente doppia violazione delle norme vigenti”. E infine “quale sia la situazione degli incarichi conferiti ex articolo 18 negli  ospedali Spoke”. (0020)

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