Pd, piovono critiche sul segretario catanzarese
CATANZARO La pace interna è ancora un obiettivo lontano per il Pd catanzarese. Nemmeno l`arrivo nel capoluogo di Lorenzo Guerini, portavoce di Matteo Renzi, per ufficializzare il varo della segreteri…

CATANZARO La pace interna è ancora un obiettivo lontano per il Pd catanzarese. Nemmeno l`arrivo nel capoluogo di Lorenzo Guerini, portavoce di Matteo Renzi, per ufficializzare il varo della segreteria provinciale guidata da Enzo Bruno è servito a sopire gli animi. Questa volta il nuovo attacco viene sferrato da Alcide Lodari, renziano della prima ora e che ha sostenuto la corsa alla segreteria di Francesco Muraca, che chiede al segretario un passo indietro per «favorire la celebrazione di un regolare congresso». «Per quanto ci riguarda – spiega il coordinatore della mozione Renzi alle primarie del 2012 – e parlo a nome dei fondatori dell’area Renzi a Catanzaro, non prendiamo neppure in considerazione altre soluzioni perché legittimare la segreteria Bruno significherebbe legittimare un sistema di potere che ha conquistato il partito a furia di colpi di mano. Il contrario di ciò che ha sempre predicato Matteo Renzi al quale abbiamo oggi il dovere di raccontare la triste realtà di Catanzaro».
«Tutti i renziani di oggi – annota Lodari – a quell’epoca erano compattamente schierati con Bersani. Salire sul carro del vincitore è uno sport molto amato da tanti dirigenti che hanno sostenuto Enzo Bruno. Folgorati sulla via di Damasco, hanno rapidamente abbandonato la barca bersaniana per cercare la scialuppa di salvataggio nella mozione da tutti indicata vincente. È ovvio che tutti hanno diritto di cambiare posizione ed opinione. Ciò che non è possibile però è trasportare nella nuova esperienza tutti i vecchi vizi, tutti i sistemi antidemocratici e padronali che avevano affossato il partito in Calabria. L’assurdo è proprio questo: i responsabili dello sfascio e di tutte le rovinose sconfitte, alla Regione, alla Provincia e al Comune, sono sempre lì, dietro le quinte, a manovrare la cosiddetta nuova pseudo maggioranza. Cambiare tutto per non cambiare niente. E dispiace molto che a questa triste realtà si sia accodata una persona come Muraca sulla quale avevamo molto puntato per rinnovare realmente il Partito democratico».
Per Lodari, il nuovo segretario provinciale del Pd «è partito male». E i motivi sono diversi: « A parte la caduta di stile nel riconfermare alla guida della tesoreria del partito la stessa persona che ricopre da decenni questo ruolo (mentre Renzi come primo atto ha voluto un nuovo tesoriere), faccio solo notare il colpo di mano di portare da 53 a 93 il numero dei delegati. Nemmeno nei regimi sovietici o nelle dittature africane o asiatiche accadono cose simili. E allora, noi ci riconosciamo coerentemente renziani a Roma, nella speranza che Matteo primo o poi si renda conto di chi oggi lo rappresenta a Catanzaro. Il contrario di ciò che egli predica quotidianamente». (0030)