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"Caso Fallara", chiesta la terza proroga delle indagini

REGGIO CALABRIA Mancano esattamente due settimane alla requisitoria con cui il pm Sara Ombra tirerà le fila dei lunghi mesi di istruttoria del cosiddetto “caso Fallara”, il procedimento che prende il…

Pubblicato il: 15/01/2014 – 15:39
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"Caso Fallara", chiesta la terza proroga delle indagini

REGGIO CALABRIA Mancano esattamente due settimane alla requisitoria con cui il pm Sara Ombra tirerà le fila dei lunghi mesi di istruttoria del cosiddetto “caso Fallara”, il procedimento che prende il nome dalla potentissima dirigente del settore Bilancio, Orsola Fallara – morta suicida dopo aver ingerito una dose letale di acido muriatico, lasciandosi alle spalle una voragine di debiti nelle casse del Comune di Reggio Calabria – e che vede imputati l’attuale governatore Giuseppe Scopelliti e i tre revisori dei conti dell’epoca. Ma mentre quel primo procedimento si avvia a conclusione, l’indagine sugli anni del “modello Reggio”, di cui la Fallara è stata una delle principali protagoniste, si allarga a macchia d’olio.
Il pm Sara Ombra ha chiesto la terza proroga di indagine sul secondo filone d’inchiesta scaturito dalla morte della dirigente e che vede indagati quattordici dei massimi dirigenti dell’epoca. Dal 26 settembre 2012, sul registro degli indagati ci sono nomi pesanti dell’amministrazione reggina e non solo, come quello dell’ex city manager del Comune, Franco Zoccali, uno dei fedelissimi di Scopelliti, transitato da Palazzo San Giorgio alla Regione, con l’incarico di direttore generale, come pure dell’ex dirigente comunale del settore Urbanistica, Saverio Putortì, anche lui oggi transitato in Regione, e degli ex dirigenti Pasquale Crucitti e Marcello Cammera, all’epoca dei fatti rispettivamente a capo dei Lavori pubblici e della Manutenzione. Assieme a loro, sono tuttora sotto indagine l’ingegnere Bruno Fortugno, la dirigente del Settore legale, Fedora Squillace, l’ingegnere Giuseppe Granata – che ha già rischiato guai per l’affare Italcitrus, per il quale è stato accusato assieme all’ex sindaco Scopelliti, poi condannato a un risarcimento dalla Corte dei conti – all’epoca ai Lavori pubblici, stesso settore dei funzionari Domenico Macrì e Vincenzo Cuzzola. Aveva invece competenza sul Decreto Reggio il geometra Orazio Palamara, anche lui finito fra gli indagati del secondo filone del “caso Fallara”, assieme a Egidio Surace, responsabile dell`area Appalti. Per tutti le accuse sono di abuso d’ufficio e truffa aggravata, reati commessi – stando a quanto ipotizzato ad oggi dalla Procura – tra il 1 gennaio 2008 e il 31 dicembre 2010, quando avrebbero tutti indebitamente percepito «ingenti somme corrisposte in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione» grazie a un meccanismo perverso che avrebbe permesso a dirigenti e funzionari di beneficiare per anni di compensi extra. Si tratta di una delle tante anomalie rassegnate dai tre periti che per ordine del pm hanno analizzato i bilanci di Palazzo San Giorgio, ricavandone un quadro devastante descritto in dettaglio in oltre centocinquanta pagine di perizia, finita agli atti del primo filone di inchiesta, ma che ha dato gambe anche all’indagine che oggi vede indagati i funzionari e manager del Comune. (0050)

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