Operai rapiti in Libia, il dolore dei compaesani
C`è preoccupazione a Pianopoli e Feroleto Antico, i due paesi in provincia di Catanzaro dove risiedono Francesco Scalise e Luciano Gallo, gli operai scomparsi in Libia e dei quali non si hanno più no…

C`è preoccupazione a Pianopoli e Feroleto Antico, i due paesi in provincia di Catanzaro dove risiedono Francesco Scalise e Luciano Gallo, gli operai scomparsi in Libia e dei quali non si hanno più notizie da due giorni.
Nei due piccoli comuni non distanti dal capoluogo calabrese, oggi non si parla d`altro. Telegiornali, giornali e siti internet sono seguiti costantemente dalle due comunità, nella speranza di un segnale positivo. Davanti alle abitazioni delle famiglie dei lavoratori scomparsi, c`è un continuo via vai di parenti ed amici. Le famiglie sono chiuse nel più totale silenzio. L`unico commento, trapelato ieri, è che «la Farnesina è al lavoro».
Le voci di un possibile rapimento, circolate ieri con insistenza e confermate dalle ultime ricostruzioni, hanno fatto salire la tensione. Francesco Scalise era abituato a lavorare all`estero, non era la prima volta anche in Libia, cosa diversa per Luciano Gallo, che era dovuto partire lo scorso 9 gennaio dopo essere rimasta senza un`occupazione. Una condizione che ha fatto alzare i toni di qualche commento tra i compaesani di Gallo: «Luciano è un grande lavoratore – ha affermato un giovane del luogo, Roberto – e non poteva accettare di stare fermo per colpa di questa crisi. Così ha scelto di partire in Libia. Lo ha fatto sapendo che in questo momento era l`unico modo per portare uno stipendio a casa. Mi chiedo se i nostri politici questo lo sanno. Non possiamo andare avanti così, senza lavoro».
Un discorso che trova d`accordo quanti lo accompagnano nel centro di Feroleto. Da queste parti sono tanti i giovani e padri di famiglia senza un stipendio, e molti hanno scelto di andare fuori per trovare un`occupazione. Una migrazione ripartita negli ultimi anni e che non si ferma nel Nord Italia, come dimostra l`esperienza dei due operai rapiti in Libia.
«Sono in contatto costante con la famiglia di Luciano Gallo – ha detto invece il sindaco di Feroleto, Pietro Fazio – Ieri sono stato a casa loro, c`è molta preoccupazione per le notizie circolate ieri sulla stampa di un presunto rapimento da parte di un gruppo armato».
«C`è da aspettare purtroppo», prosegue il sindaco, che conferma anche che per Gallo si trattava del primo viaggio di lavoro in Libia. «E` partito per la prima volta il 9 gennaio – spiega Fazio – L`ultima volta l`ho incrociato durante le feste di Natale. A quanto mi ha detto sua moglie, non sembrava preoccupato per questo viaggio. Purtroppo l`esigenza di andare in Libia a lavorare – conclude il primo cittadino – è stata dettata dalla mancanza di lavoro».