"Terra dei fuochi" calabrese? Allarme della Cgil
«Le dichiarazioni a Radio 24 del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Cafiero de Raho, sulla presenza anche in provincia di Reggio di una “terra dei fuochi” sono importanti e forti». Lo a…

«Le dichiarazioni a Radio 24 del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Cafiero de Raho, sulla presenza anche in provincia di Reggio di una “terra dei fuochi” sono importanti e forti». Lo affermano, in una nota, Nino Costantino e Mimma Pacifici, segretari generali della Cgil, rispettivamente, di Gioia Tauro e Reggio-Locri.
«Il procuratore – sostengono Costantino e Pacifici – afferma che solo oggi si sta cominciando a lavorare in questa direzione e pone l`interrogativo del perché nulla è stato fatto fino adesso visto che lo sversamento dei rifiuti è avvenuto tanti anni fa. Queste precise affermazioni, anche perché vengono da una fonte autorevole e che conosce le questioni come l`attuale procuratore di Reggio, confermano in noi la convinzione che il problema dei rifiuti in Calabria e nella provincia di Reggio è stato fino ad oggi colpevolmente sottovalutato e va, invece, affrontato con tempestività e trasparenza. Questa terra aspetta risposte. Le stesse risposte che aspettano i cittadini calabresi che hanno bisogno di serenità e di speranza per il territorio, l`economia e la salute inquinate da decenni di veleni tossici».
«Nel 2009 ad Amantea – proseguono i due dirigenti della Cgil – la Calabria manifestò con dignità e consapevolezza, ma da allora pochi sono stati i segnali positivi e, anzi, pare essere calato quasi un velo di silenzio e rassegnazione. Per questo assumono grande valore le dichiarazioni del procuratore Cafiero de Raho. Noi, come tutti, sappiamo che i boss dei rifiuti in provincia di Reggio ed in Calabria, come in Campania, ammazzano il territorio e l`ambiente, i luoghi pubblici e di lavoro per fare profitti. Per questo sosteniamo con forza il lavoro e l`attenzione, anche su questo tema delicato, del procuratore di Reggio e lo invitiamo ad andare avanti per scoprire retroscena e i torbidi ed inquietanti intrecci di questa vicenda».
«Dal canto nostro – concludono – ribadiamo quanto richiesto qualche settimana addietro: venga in Calabria il ministro dell`Ambiente ed assieme alle istituzioni parli ai calabresi ed avvii da subito la bonifica dei siti, delle terre e delle acque inquinate».