“Eolo”, in dodici finiscono a processo
Dodici persone rinviate a giudizio (due delle quali prosciolte per intervenuta prescrizione in alcuni capi d`accusa), così si è conclusa l’udienza preliminare relativa a una delle due tranche investi…

Dodici persone rinviate a giudizio (due delle quali prosciolte per intervenuta prescrizione in alcuni capi d`accusa), così si è conclusa l’udienza preliminare relativa a una delle due tranche investigative scaturite dall`indagine “Eolo” sul business delle pale eoliche in Calabria. Per altri otto indagati, che avevano già chiesto il giudizio abbreviato, il pubblico ministero, Domenico Guarascio, ha invece avanzato richiesta di assoluzione. Si tratta dell’ex direttore generale dell’assessorato regionale all’Ambiente, Giuseppe Graziano, all’epoca presidente del Nucleo Via; Ilario Monteleone, Salvatore Patamia, Vincenzo Iacovino, Pier Paolo Bonanno, Annamaria Ranieri, Leonardo Splendido, Giovanni Misasi. I riti alternativi proseguiranno il 24 febbraio ed il 7 marzo con le arringhe dei difensori.
L’inizio del processo per le persone rinviate a giudizio è fissato per il 18 aprile prossimo. Nell`aula del palazzo di giustizia del capoluogo compariranno il funzionario regionale Salvatore Antonio Caruso, 54 anni, di Cassano, il componente del Nucleo Via, Egidio Michele Pastore, 62, di Rende, l’imprenditore Mario Lo Po; Mario Cosentini, e Michele Cosentini, Ernesto Cosenza, Salvatore Curcio, Vittoria Imeneo, Raffaele Suppa, Domenico Vasta, Massimo Zicarelli e Mauro Nucaro. Per gli indagati il titolare del procedimento, il sostituto procuratore Carlo Villani, ha ipotizzato le accuse di corruzione, abuso d’ufficio e falso.
Il filone investigativo che li riguarda ruota attorno ad autorizzazioni rilasciate per la realizzazione di diversi parchi eolici, in particolare nel Cosentino. Non a caso tra gli indagati compaiono ex componenti del Nucleo Via (di valutazione ambientale) regionale, accusati di aver concesso varie autorizzazioni senza che ce ne fossero le condizioni.
Il filone centrale dell`inchiesta contesta invece l`ipotesi di associazione per delinquere e ipotizza una presunta maxi tangente che sarebbe stata promessa e in parte sborsata per la realizzazione del parco eolico “Pitagora” di Isola Capo Rizzuto e per l’adozione da parte della Regione Calabria delle “Linee guida sull`eolico”. Con queste accuse il 7 marzo prossimo inizierà il processo a carico di Nicola Adamo; il suo uomo di fiducia Giancarlo D`Agni, 52 anni di Cosenza, amministratore della Piloma srl, della Saigese spa e della Lo.Da; il dirigente di settore della Regione Calabria Carmelo Misiti 40 anni di Cinquefrondi; l`imprenditore Mario Lo Po 49 anni di Reggio Calabria socio delle società Piloma, Saigese e Lo.Da.; l`imprenditore Mauro Nucaro 42 anni di Terravecchia; Roberto Baldetti romano di 60 anni amministratore della società Tisol; il quadro direttivo della Erg Cesa Eolica, Giampiero Rossetti 56 anni di Roma.
Le indagini hanno avuto inizio nel 2006, quando la Procura di Paola dispose delle intercettazioni telefoniche nei confronti dell`imprenditore Nucaro, amministratore della società Cesp Calabria che opera nel settore dell`energia eolica. L`inchiesta è poi passata ai magistrati di Cosenza e infine alla Procura di Catanzaro. Proprio il lungo iter seguito dalle decine di faldoni che compongono l`indagine, per alcuni capi di imputazioni si è superata la soglia della prescrizione. (0080)