Slitta la decisione di Alfano sul commissariamento di Reggio
REGGIO CALABRIA La “relazione 2.0” sui condizionamenti mafiosi nella macchina amministrativa di Reggio Calabria – firmata dal Comitato provinciale per l`ordine e la sicurezza – è nella disponibilità…

REGGIO CALABRIA La “relazione 2.0” sui condizionamenti mafiosi nella macchina amministrativa di Reggio Calabria – firmata dal Comitato provinciale per l`ordine e la sicurezza – è nella disponibilità dei membri della commissione Antimafia. Il presidente Rosy Bindi e il vicepresidente Claudio Fava l`hanno chiesta alla Prefettura di Reggio, che in un primo momento ha tentennato e poi l`ha fatta recapitare a Roma. Subito dopo, l`atto è stato secretato. Ma le prime conseguenze di questa triangolazione fanno già tremare quella parte di politica calabrese che conta molto sull`arrivo di Angelino Alfano in riva allo Stretto.
Ieri, a palazzo San Macuto, il ministro dell`Interno ha fissato una data per sciogliere le riserve sul prolungamento del commissariamento di Palazzo San Giorgio. Se ne riparlerà non prima del 19 febbraio. Logica vuole, dunque, che la visita di sabato prossimo non porterà con sé l`annuncio di elezioni in primavera, come sperava buona parte dell`entourage del governatore Scopelliti, la cui personale campagna elettorale è già iniziata da qualche tempo. Come al solito all`insegna degli attacchi ai “nemici di Reggio” e, da oggi, pure con qualche riferimento esplicitamente omofobo.
La posizione attendista del ministro è stata accolta con favore tra i banchi della commissione: sono molti i parlamentari che hanno condiviso le osservazioni dell`ex prefetto Vittorio Piscitelli. E anche la visita in città ha confermato quelle sensazioni: la bonifica non è ancora stata completata e ci sono personaggi che non sono stati sospesi ma trasferiti ad altre mansioni. E poi il percorso di risanamento delle società partecipate va ancora portato a pieno compimento.
Dai banchi del Pd, la senatrice Lucrezia Ricchiuti ha posto la questione della secretazione, obiettando che non si può anteporre la riservatezza di un atto amministrativo alla necessità che l`opinione pubblica sia informata su questioni cruciali come la “pulizia” di una grande città come Reggio Calabria.
La relazione, secondo quanto è stato possibile apprendere, contiene motivazioni che sarebbero ancora più pesanti di quelle che a suo tempo portarono il ministro Cancellieri a sciogliere il Comune di Reggio Calabria.
Si fa presto a spiegarne il motivo: la terna che curò l`accesso non aveva una diretta disponibilità degli uffici comunali e qualcosa si è riusciti ad occultarla. I commissari, invece, dopo un anno di lavoro, hanno potuto aprire armadi e cassetti scoprendo altre magagne sulle quali hanno riferito sia alla magistratura contabile che a quella ordinaria. E avrebbero chiesto la proroga del commissariamento.
Al ministro dell`Interno è stata posta, questa volta dalla parlamentare calabrese del Pd Enza Bruno Bossio, anche una questione di opportunità. Il deputato del Pd gli ha ricordato che, come autore della prefazione al libro “Democrazia sospesa” – un instant book distribuito gratuitamente, che criticava la decisione di sciogliere il consiglio comunale di Reggio Calabria –, nei prossimi giorni potrebbe trovarsi in una situazione di imbarazzo. Come si comporterà davanti alla possibilità di prorogare il commissariamento, dopo aver “difeso”, da semplice segretario del Pdl, le posizioni di Arena&co? Alfano se l`è cavata spiegando di aver partecipato alla stesura di quel volume perché preferisce, in linea di massima, la democrazia ai commissariamenti. E ha fatto intendere di voler essere giudicato, nel suo rapporto con le cose calabresi, per gli atti ufficiali che si appresta a firmare e non per le prefazioni. Il prossimo atto ufficiale, importantissimo, è atteso per il 19 febbraio.
ROSY BINDI: «DALLA NUOVA RELAZIONE MOLTE CRITICITÀ»
In serata, sulla questione è arrivata la nota della presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi. L`esponente del Pd, nel corso dell’audizione odierna, ha chiesto al ministro dell’Interno Alfano di valutare con attenzione i profili di criticità evidenziati dalla commissione prefettizia che hanno motivato la richiesta di proroga, appoggiata anche dal prefetto. «Criticità – si legge nel comunicato – che ancora permangono in ordine al grave squilibrio finanziario, accertato anche dalla relazione della Corte dei conti, alla grave situazione della raccolta e smaltimento rifiuti e allo scioglimento delle società a partecipazione comunale, come la Leonia». (0020)