Marisa Garofalo: Cocò e Lea lasciati soli dalle istituzioni
CASSANO ALLO JONIO «La brutale uccisione del piccolo Cocò mi ha scosso tantissimo. Un bambino di tre anni non ha colpe. L`unica colpa, probabilmente, è quella di essere venuto al mondo. Come non avev…

CASSANO ALLO JONIO «La brutale uccisione del piccolo Cocò mi ha scosso tantissimo. Un bambino di tre anni non ha colpe. L`unica colpa, probabilmente, è quella di essere venuto al mondo. Come non aveva colpe mia sorella. Entrambi sono stati vittime di un sistema criminale. Entrambi, secondo me, si potevano salvare, perché sono stati abbandonati dalle istituzioni». Lo ha detto Marisa Garofalo, la sorella di Lea Garofalo la testimone di giustizia di Petilia Policastro assassinata a Milano. Marisa, stamani, è intervenuta nel corso dei lavori della seduta straordinaria della commissione regionale Antimafia che si è svolta nella Comunità “Saman”, a Cassano. «Lea – ha continuato Marisa Garofalo – è stata abbandonata dalle Istituzioni, è stata tolta dal programma di protezione. È vero che l`ultima volta è uscita di sua spontanea volontà, ma ne è uscita perché viveva nell`indifferenza totale. Lea, in realtà, nel programma di protezione ha fatto la fame e ne è uscita per una forte disperazione. C`è bisogno di uno scatto d`orgoglio da parte di tutti, delle comunità, delle istituzioni, ma penso che il segnale più forte lo devono dare le istituzioni. Sono loro che per primi devono dare un segnale forte. Ci sono le buone istituzioni, c`è gente che fa il proprio dovere, che rischia la vita». «Però – ha concluso Marisa Garofalo – penso che sono in pochi, perché c`è tanta corruzione. Ad esempio quando mia sorella era nel programma ci sono stati anche dei casi di corruzione, nel senso che un appartenente alle forze dell`ordine aveva dato informazioni sulla località segreta in cui era mia sorella. Quindi togliamo queste mele marce che fanno solo danni al nostro Paese». (0090)