NUOVO GOVERNO | Lanzetta: «Rappresenterò la Calabria»
LAMEZIA TERME «Ho accettato perché sono calabrese e la Calabria ha bisogno di voci, di qualcuno che la rappresenti». Maria Carmela Lanzetta sembra la prima a essere sorpresa per la nuova nomina a min…

LAMEZIA TERME «Ho accettato perché sono calabrese e la Calabria ha bisogno di voci, di qualcuno che la rappresenti». Maria Carmela Lanzetta sembra la prima a essere sorpresa per la nuova nomina a ministro per gli Affari regionali. Non ha forse avuto il tempo di metabolizzare l`annuncio di Renzi, che l`ha voluta nella sua squadra di governo. L`unico calabrese in predicato di diventare ministro, in base alle previsioni della vigilia, doveva essere il procuratore antimafia Nicola Gratteri. Invece, il colpo a sorpresa dell`ex sindaco di Monasterace, costretta a dimettersi dall`incarico proprio a causa della virulenza di quelle `ndrine che Gratteri combatte quotidianamente. C`è la forza intimidatrice dei clan nel passato da amministratore della Lanzetta. Gli ultimi mesi sono stati invece caratterizzati dal suo impegno al fianco di Pippo Civati, il principale avversario interno del prossimo premier Renzi. Che, almeno fino a poche ore fa, rappresentava la controparte del Pd in cui credeva la Lanzetta. «Avevo detto convintamente no al governo Renzi perché credevo che il segretario del Pd avrebbe dovuto passare attraverso il voto, così avrebbe avuto più forza – ha detto il neoministro, raggiunta al telefono da Luca Telese durante la trasmissione Matrix: cosi` avrebbe avuto più forza». Lanzetta ammette di non aver avvertito Civati: «È successo tutto così in fretta che non sono riuscita neanche ad avvertire mio marito. Ero in farmacia con degli amici, che mi sono stati vicini nei momenti belli e in quelli brutti. Ho chiesto loro: “Che facciamo?”. “Accettiamo”, mi hanno risposto. Perché è il momento di lavorare per il Paese». Certo, Lanzetta non nasconde la complessità del nuovo ruolo: «Finora ho fatto solo il sindaco, se mi accorgerò di non essere in grado rimetterò il mio mandato nelle mani del presidente del consiglio».
Il salto dal piccolo Comune di Monasterace al governo è notevole. Ma la farmacista calabrese non è una sconosciuta, la sua esperienza alla guida del centro della Locride l`ha fatta conoscere in tutta Italia. È stata una delle quattro “sindache” in prima linea contro la `ndrangheta, assieme a Elisabetta Tripodi (Rosarno), Annamaria Cardamone (Decollatura) e Carolina Girasole (Isola Capo Rizzuto). Quest`ultima è poi finita agli arresti per i suoi rapporti con la cosca Arena, mentre lei, il nuovo ministro, ha rassegnato le dimissioni solo in seguito agli attentati subìti e al diverso modo di concepire la lotta alle cosche rispetto ad alcuni membri della sua stessa giunta.
Per la donna diventata, forse suo malgrado, un simbolo della lotta alla criminalità organizzata in genere e calabrese in particolare, l`incarico di ministro agli Affari regionali arriva dopo anni difficili, contrassegnati dalle intimidazioni delle cosche. La prima avviene nel 2011, quando la sua farmacia viene data alle fiamme. Nell`aprile successivo un nuovo attentato contro la sua auto, presa a pistolettate a pochi passi da casa.
Lanzetta decide di farsi da parte e di presentare le sue dimissioni. «Quando succedono cose gravi come quelle successe a me in questi mesi, serve una pausa di riflessione, perché esprimere impressioni, alla fine si potrebbe essere smentiti. Bisogna solo stare fermi, per cercare di capire il contesto e le motivazioni. Certo, è difficile, per un sindaco proiettato a lavorare su diversi fronti, capire la direzione di provenienza di certi gesti. Io penso soltanto di avere sempre amministrato con equità, badando di camminare sempre sulla strada della trasparenza e della legalità. Mi hanno distrutto l’anima, non posso continuare a combattere a mani nude. Mollo perché non sono nelle condizioni di svolgere la mia funzione di primo cittadino. Non solo e non tanto per le minacce e le intimidazioni, ma perché non ho gli strumenti per realizzare ciò che avevo in mente».
Sembra una resa. Per scongiurarla nella Locride arriva l`allora segretario del Pd Pier Luigi Bersani e una delegazione della commissione parlamentare antimafia. Il sindaco torna sui suoi passi e rimane al suo posto. Per poco, almeno fino a quando un suo assessore non vota contro la proposta di costituirsi parte civile in un processo che vedeva coinvolto l`ex tecnico del Comune e altre due persone (una delle quali imparentata con il clan Ruga).
Lanzetta ripresenta le dimissioni ed esce definitivamente dalla scena. Ma solo da quella del suo paese. Seguono tante proposte per incarichi di rilievo nazionale, si parla di una candidatura al Parlamento con il Pd alle Politiche del 2013. Non succede niente. L`unico a darle concreta fiducia è Pippo Civati, che alle primarie dello scorso 8 dicembre la sceglie come capolista nel collegio Reggio-Vibo. La “sindaca” entra in Direzione nazionale. Civati farà di più, nominando la Lanzetta tra i membri del suo speciale pantheon di personalità da prendere ad esempio, assieme al nuovo sindaco di New York, Bill De Blasio.
Logico che uno tra i più delusi sia proprio l`ex candidato alla segreteria. Lo conferma una prima volta sul suo blog: «Non sapevo nulla della nomina del ministro Lanzetta. Renzi si dimostra molto disinvolto, ma non è una novità. Del resto, è il suo metodo, già sperimentato. Maria Carmela Lanzetta aveva votato contro il governo in direzione nazionale. Ora entra nel nuovo esecutivo come ministro. Le faccio gli auguri, ma non ne sapevo nulla. Né da Renzi, né da lei. Nessuno ha ovviamente inteso avvisare me o i componenti della delegazione “civatiana” in direzione nazionale. Renzi sta facendo di tutto per farsi votare contro. P.S.: per il resto, non sapevo che dopo Gianni e Enrico ci fosse anche un Matteo Letta. Bis. Il rimpasto mi fa venire le bolle (cit.)».
Poi anche Civati interviene a Matrix, dove ribadisce che la nomina della Lanzetta non è avvenuta in seguito a una sua “indicazione” e che «non fa parte di nessun contratto politico anche, perché io in direzione ho votato contro il governo e mi sono dichiarato molto scettico sull`iniziativa che Renzi sta prendendo».
LE REAZIONI
L`entrata dell`ex sindaco nel governo è invece accolta con favore dalla deputata del Pd Enza Bruno Bossio, secondo cui «la nomina di Maria Carmela Lanzetta è davvero una buona notizia». Un augurio arriva anche dal governatore calabrese, Peppe Scopelliti, che dà il suo «in bocca al lupo» al nuovo ministro.
(0040)