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NUOVO GOVERNO | Fumata nera per Gratteri

LAMEZIA TERME Forse la sintesi più efficace della giornata di Nicola Gratteri l’ha fornita Peter Gomez, il direttore del fattoquotidiano.it: «Al colloquio fra il Colle e il segretario Pd, il magistra…

Pubblicato il: 21/02/2014 – 23:50
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NUOVO GOVERNO | Fumata nera per Gratteri

LAMEZIA TERME Forse la sintesi più efficace della giornata di Nicola Gratteri l’ha fornita Peter Gomez, il direttore del fattoquotidiano.it: «Al colloquio fra il Colle e il segretario Pd, il magistrato antimafia è entrato ministro ed è uscito pm». Difficile condensare meglio la trattativa intercorsa tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier designato Matteo Renzi. Il procuratore aggiunto della Dda di Reggio era in pole position per il ministero della Giustizia, uno dei nomi forti del nuovo esecutivo che nasce all’insegna dello slogan (coniato dal nuovo premier) «la volta buona». Invece per Gratteri si è trattato solo di una fumata nera. Contro tutti i pronostici, il ministero della Giustizia sarà guidato da Andrea Orlando. Il nome dell’ex sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta, scelta come titolare degli Affari regionali, non era mai trapelato negli ultimi giorni. Quello di Gratteri era insistente in ogni previsione sulla futura squadra di governo. La prima è dentro, il secondo no. E in Rete si scatenano i primi malumori. Il più amareggiato sembra essere Marco Travaglio, che affida il suo pensiero a due tweet: «Renzi aveva avuto un`unica idea geniale: un magistrato onesto, competente ed estraneo ai giochi di corrente come Nicola Gratteri. Napolitano gliel`ha subito cassata e lui s`è subito arreso. Peggio per lui, per la Giustizia, e soprattutto per noi».
Tra i principali sponsor del procuratore antindrangheta c’era anche Riccardo Iacona, che nel corso dell’ultima puntata della sua trasmissione, Presa diretta, aveva lanciato l’hashtag #gratterinuovoministrogiustizia, accompagnato da un abbraccio al magistrato in diretta video. «Se le proponessero di fare il ministro della Giustizia, accetterebbe?», aveva chiesto il giornalista. «Se avessi la certezza di poter fare le cose che ho detto e che servono, accetterei», la risposta. Subito dopo era stata anche pubblicata una petizione online sul sito www.change.org. Quattro giorni dopo, il desiderio della rete, non è stato però esaudito.
Iacona, dopo aver visionato l’elenco dei nuovi ministri, si limita a retwettare il messaggio di uno dei suoi follower: «Per un attimo ci abbiamo creduto, ci abbiamo sperato. Una giustizia più vera, più eguale. In ogni caso, #Gratteriunodinoi». Delusione anche da parte del dirigente Rai Loris Mazzetti: «Perché Gratteri è stato fatto fuori dalla rosa dei ministri? perché Napolitano lo ha bocciato come ha chiesto Alfano?».
Per la maggior parte degli osservatori, il veto a Gratteri sarebbe arrivato direttamente dal Colle. Una possibilità corroborata dalla volontà iniziale di Renzi di affidare uno tra i dicasteri più delicati al procuratore aggiunto di Reggio. Nessuna certezza, però. A differenza di quanto avvenuto con Grillo e il Movimento 5 Stelle, il dialogo tra il futuro premier e il presidente della Repubblica non è stato trasmesso in diretta streaming. (0040)

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