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MEDIA E POTERE | E nel Palazzo imprenditori “a guardia” del vertice

Ogni tanto ci ricascano, il riferimento è agli intimi del presidente della Regione Calabria, sempre a caccia di cronisti da intimidire. Stavolta, però, la cosa non può essere lasciata correre perché…

Pubblicato il: 04/03/2014 – 13:32
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MEDIA E POTERE | E nel Palazzo  imprenditori “a guardia” del vertice

Ogni tanto ci ricascano, il riferimento è agli intimi del presidente della Regione Calabria, sempre a caccia di cronisti da intimidire. Stavolta, però, la cosa non può essere lasciata correre perché avviene dentro la sede del consiglio regionale della Calabria, Palazzo Campanella.
I fatti: nell`ala del palazzo dove tiene uffici la Presidenza della giunta è in corso una riunione di maggioranza, nervi tesi per il “caso Gentile”, tesissimi per il “caso Scopelliti”, elettrizzati per il “caso Forza Italia” che minaccia di disertare le sedute del consiglio regionale.
Intorno alle stanze dove è barricato il presidente Scopelliti girano in tanti, tra questi anche giornalisti a caccia di notizie e tra questi anche il nostro Pietro Bellantoni. Entrano ed escono figure e figuri che non hanno alcuna ragione istituzionale per entrare a Palazzo Campanella, ma non è questo il punto. Insomma ci sono volti noti e volti meno noti che non si capisce bene cosa facciano in quei corridoi e a che titolo entrino ed escano dalle stanze dove è in corso un “vertice di maggioranza”.
C`è ad esempio Lillino Bellinvia, ineffabile direttore generale dell`azienda ospedaliera (sarà andato a spiegare al governatore come fa a pagare uno scopino per il cesso quasi cento euro?); c`era Tino Scopelliti, ufficiale di raccordo tra l`Agenzia delle entrate, la segreteria del senatore Bilardi e gli uffici frequentati dal fratellone governatore; c`era Santo Frascati, imprenditore di successo da quando Scopelliti diventa prima sindaco e poi governatore.
Descrivere il clima è facile, ci soccorre (da giornalisti cialtroni e comunisti anonimi)
il testo di una delle più belle canzoni di Edoardo Bennato:

“…e nel nome del progresso
il dibattito sia aperto
parleranno tutti quanti
dotti medici e sapienti…
tutti intorno al capezzale
di un malato molto grave
anzi già qualcuno ha detto
che il malato è quasi morto…
così giovane è peccato
che si sia così conciato…”

Quando i nervi sono a fior di pelle accade che qualcuno “scazza”. Ecco allora che il povero cronista del Corriere della Calabria viene affrontato prima da un minaccioso e non meglio identificato (ancora) poliziotto che gli intima di non scattare foto (e Bellantoni non ne stava scattando, e ha fatto male, viste le qualificate quanto incomprensibili presenze), seguito a ruota dall`imprenditore Santo Frascati che redarguiva il nostro Bellantoni contestandogli di trovarsi in un luogo dove non doveva stare perché vi era in corso una riunione riservata (sic!).
Prima di scrivere abbiamo chiesto lumi all`Ufficio stampa e alla Presidenza del consiglio regionale per sapere se per caso l`imprenditore Frascati avesse avuto in appalto, tra gli altri incarichi dati alla sua “Progetto 5”, anche la vigilanza interna a Palazzo Campanella. Ci hanno assicurato che così non è.
Diamo atto volentieri che stavolta il presidente del consiglio regionale non ha colpe, è lui stesso vittima delle villanie degli “ospiti” del presidente della giunta regionale, tuttavia Franco Talarico resta responsabile dell`agibilità della sede del Consiglio e deve garantire che vi entri solo chi ne ha diritto. Altrimenti aver fatto un decalogo per regolamentare fin nei dettagli l`accesso dei giornalisti che senso ha? (0070)

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