Caro segretario, ora manda via Bruno
Caro segretario, non ti ho votato alle primarie e non ho condiviso la scelta che hai fatto al THotel di far votare un presidente con soli tre voti di scarto e farti votare da una striminzita maggiora…

Caro segretario, non ti ho votato alle primarie e non ho condiviso la scelta che hai fatto al THotel di far votare un presidente con soli tre voti di scarto e farti votare da una striminzita maggioranza, lasciando fuori il 42% del partito. Questo per quanto mi riguarda non ha consentito al Pd, dopo quattro anni di commissariamento, di dare un grande segnale di unità ai calabresi anche perché c’erano tutti i presupposti che ciò avvenisse. Ma tant’è.
Penso però che i primi atti da segretario, anche se sulla questione Gentile hai avuto all’inizio troppo prudenza e sulla richiesta di dimissioni dei nostri consiglieri regionali, qualcuno di loro ti ha deriso pubblicamente, ad un osservatore politico ed ad un militante farebbero ben sperare. È possibile in Calabria costruire finalmente un partito che serva ai calabresi e non un’organizzazione piegata agli interessi dei soliti noti che in massa ti hanno sostenuto, se adesso dalle parole passi ai fatti. Dopo il tuo annuncio della manifestazione contro la ndrangheta del prossimo 20 marzo a Scalea, aspettavo con impazienza che mettessi i piedi nel piatto parlando di eticità, moralità, legalità. La mia attesa non è stata vana. Ho letto, condividendolo, il comunicato col quale annunci un ordine del giorno, alla prossima assemblea regionale, che approverà una norma dello statuto nella quale sarà previsto “tassativamente” l’impossibilità, per chi ha pendenze penali e/o condanne, di avere ruoli politici ed istituzionali. Sono un fanatico delle regole democratiche, dell’etica, della moralità e della legalità anche perché sono nato e cresciuto alla scuola di Berlinguer, del quale ho scoperto parlerai sabato a Botricello insieme al deputato di Catanzaro, che per me non merita neanche di essere citato per nome. Il mio rammarico è che oggi di Berlinguer ne parlano tutti, anche quelli che hanno tradito i suoi valori, e tanti che da vivo lo hanno osteggiato, deriso e fischiato in congressi di partito. Ma la motivazione di questa lettera aperta è un’altra, molto più pregnante nell’attualità del nostro partito alla luce dei tuoi annunci.
Come sai, la vicenda del congresso di Catanzaro ha lasciato una situazione a dir poco duale. Una larga parte del gruppo dirigente di tanti circoli ed una larga parte degli iscritti non riconoscono l’atto d’imperio fatto dalle due commissioni regionali, rappresentate da due “berlingueriani” pentiti, che hanno imposto la proclamazione del segretario provinciale, sulla cui candidatura avevo, in tempo utile, fatto ricorso alla commissione nazionale di garanzia contro la sua candidatura perché condannato in primo grado per truffa ai danni della provincia. La risposta, alla Ponzio Pilato è stata: «Nello statuto è previsto il reato di corruzione e concussione e non è previsto il reato di truffa». Questo accade quando la politica non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Ecco ora tu hai la possibilità di dimostrare di essere responsabile e conseguente alle cose che hai annunciato nell’ultimo comunicato, facendo due atti politici contemporaneamente. Uno, il più importante per me è sanare il vulnus, che è stato perpetrato con quella proclamazione a segretario provinciale, ai danni degli iscritti, dei militanti e degli elettori, rimuovendolo, con le motivazioni con le quali hai detto che nessuno, che ha pendenze o condanne, potrà avere ruoli politici o istituzionali nel Pd. Due, potresti partecipare alla discussione di sabato sulla figura di Berlinguer, avendo contribuito con un atto trasparente e coerente ad applicare quello che è stato il leit-motiv della vita di Berlinguer. L’etica della politica e la questione morale.
*Circolo Pd Catanzaro Lido