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Pastore scomparso, ipotesi omicidio

FIUMEFREDDO BRUZIO Omicidio e occultamento di cadavere. La vicenda di Carmine Di Santo, il pastore di Fiumefreddo Bruzio, scomparso domenica 9 marzo, assume i contorni del noir. La Procura di Paola…

Pubblicato il: 14/03/2014 – 18:47
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Pastore scomparso, ipotesi omicidio

FIUMEFREDDO BRUZIO Omicidio e occultamento di cadavere. La vicenda di Carmine Di Santo, il pastore di Fiumefreddo Bruzio, scomparso domenica 9 marzo, assume i contorni del noir. La Procura di Paola, dopo 5 giorni di serrate ricerche, ha aperto un fascicolo contro ignoti con questi capi di imputazione.
Diversi gli elementi che avrebbero spinto gli investigatori a propendere verso la tesi che si tratterebbe di un omicidio. Il 34enne, senza alcun precedente penale, la mattina della scomparsa sarebbe uscito di casa lasciando tutti i suoi effetti personali. Tra cui anche il telefonino. Indice, secondo gli inquirenti che stanno anche acquisendo i tabulati telefonici del cellulare, che Carmine non volesse allontanarsi per molto tempo dalla masseria del nonno dove viveva assieme al fratello, ma semplicemente uscire per rientrare al più presto. Anche perché il giovane sarebbe uscito a piedi.
Secondo il racconto dei familiari – raccolto dagli inquirenti –, il giovane dopo essersi lavato e vestito intorno alle 7,30 sarebbe uscito dall`abitazione in contrada Barbaro senza dire alcunché della sua meta e senza lasciare nessun biglietto. Come se avesse un appuntamento con qualcuno. Una scomparsa anomala dunque che farebbe propendere gli inquirenti verso la pista dell`omicidio e del successivo occultamento di cadavere. Anche perché l`intera area da giorni è stata battuta dagli uomini del corpo forestale dello Stato – che hanno inoltre sorvolato la zona con un elicottero – e dai carabinieri.
Inoltre i familiari – che hanno partecipato attivamente alle ricerche – sono profondi conoscitori della zona e non hanno rinvenuto alcuna traccia del loro congiunto. Scomparso nel nulla. Da qui l`ipotesi più terribile che Carmine possa essere stato attratto dal suo carnefice in una trappola. Lo stesso che si sarebbe, poi, disfatto del cadavere.
Una scomparsa che ricorda quella di Patrik Tocci. Il 33enne svanito nel nulla il 26 maggio del 2012 a Guardia Piemontese. Anche in questo caso gli inquirenti, nonostante specifiche ricerche allargate anche ad altre zone, non hanno rinvenuta nulla al di là della sua autovettura, una Bmw nera, in un piazzale lungo la statale 283. Il giovane di Rota Greca, dopo aver acquistato materiale per tinteggiare la casa del nonno nella cittadina tirrenica, è letteralmente svanito nel nulla. Così come Carmine. Destini simili che stanno spingendo gli inquirenti a propendere verso la pista della lupara bianca.
«Queste sparizioni – sostiene il procuratore capo, Bruno Giordano, che coordina entrambi le indagini – sono inquietanti. Non vorrei che denotino una nuova modalità di esecuzione dei delitti nella zona: uccidere senza lasciare alcuna traccia dietro di sé, neanche del cadavere. Una sorta di strategia per rendere più complicate le indagini». «Ovviamente – spiega il procuratore capo – restano aperte anche altre piste come quella del suicidio. Ma vista la dinamica delle sparizioni la possibilità che si tratti di omicidi, in entrambi i casi, anche se apparentemente non collegati tra di essi, resta la pista più attendibile». (0090)

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