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CATANZAROPOLI | Abramo contro tutti

CATANZARO Il sindaco Sergio Abramo salva solo se stesso. Giunta tecnica, via le deleghe ai consiglieri, azzerati i vertici delle Partecipate, partiti relegati al ruolo di sparring partner. Dopo lo sc…

Pubblicato il: 25/03/2014 – 12:59
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CATANZAROPOLI | Abramo contro tutti

CATANZARO Il sindaco Sergio Abramo salva solo se stesso. Giunta tecnica, via le deleghe ai consiglieri, azzerati i vertici delle Partecipate, partiti relegati al ruolo di sparring partner. Dopo lo scandalo giudiziario che ha travolto il Comune di Catanzaro solo il primo cittadino mantiene il suo posto e anzi decide di accentrare su di sé pure la delicata delega all`Urbanistica. E anche ai nuovi arrivati, che con una certa dose di coraggio hanno accettato le poltrone da assessore, il primo cittadino consegna, almeno in questa prima uscita, un ruolo da comparse. A parlare è solo lui, legge «per evitare di fare errori». Un testo scritto, però, forse non basterà a superare le tante insidie che gli si pongono davanti. Accerchiato da un`opinione pubblica disgustata, con l`incognita di nuovi sviluppi dell`indagine della Procura e i malumori di una maggioranza messa all`angolo. Nella sala concerti di Palazzo De Nobili la domanda che si fanno tutti è una sola: «Quanto resisterà?».
L`inizio del suo intervento il sindaco lo dedica alla stringata presentazione dei sette neoassessori: Domenico Pingitore (direttore Radioterapia oncologica dell’Azienda ospedaliera), assessore alla Sanità e ai rapporti con l’Università; Rosa Maria Petitto (dottore commercialista), assessore al Bilancio; Giuseppe Vitale (ingegnere), assessore ai Lavori pubblici; Luigi La Rosa (docente di letteratura e saggista), assessore alla Cultura; Antonio Sgromo (avvocato e presidente del Coni), assessore alla Pubblica istruzione e sport; Daniela Carrozza (imprenditrice), assessore alle Attività economiche e al turismo; Gabriella Celestino (avvocato), assessore al Personale e alle politiche sociali. La definisce «la migliore delle giunte possibili, si tratta di uomini e donne che amano la propria città e mettono a disposizione le proprie competenze. Questa giunta non è una foglia di fico o un tentativo di distogliere l`attenzione dell`opinione pubblica, ma nasce per restituire dignità all`istituzione». Un esecutivo ancora monco, manca il vicesindaco, e che è destinato ad allargarsi ad almeno nove componenti. Il sindaco ringrazia i suoi ormai ex assessori, fa due nomi per tutti: il vicesindaco Sinibaldo Esposito e Filippo Mancuso. Per loro le porte di Palazzo De Nobili dovrebbero essere ancora aperte: «Penso che le loro professionalità non debbano essere disperse». Abramo difende l`operato della sua amministrazione: «Ritengo ingiusto che i fatti oggetti dell’indagine distolgano l’attenzione su quanto di buono fatto». Il lungo elenco comprende il rientro nel patto di stabilità, i risparmi sulle partecipate Amc, Ambiente e servizi, Politeama, il recupero dei fondi per l`ente fiera, per il centro storico, per il porto, per il sistema idrico, la riapertura dei i cantieri.
Ma il vero nodo resta il rapporto con i partiti. «Questo passo indietro non significa che la politica debba abdicare al suo ruolo, anzi, la fase che si apre può essere considerata esaltante». Abramo si dice certo di avere l`appoggio del centrodestra in Consiglio: «Ho ascoltato i partiti dopo aver composto la squadra, l`appoggio è totale. La libertà che mi hanno dato i partiti dimostra che hanno fatto un passo indietro. Non c`è alcun ricatto». Anche se avverte: «Sono pronto a dimettermi se questo tentativo non dovesse andare a buon fine». L`invito è rivolto anche al centrosinistra: «Sono certo che sui temi più ampi si possa trovare accordo con l’opposizione, non cavalcate l’indignazione ma date il vostro contributo per salvaguardare l’interesse della città».
L`ultima parte del discorso è invece dedicata al quadro drammatico emerso dai primi atti dell`inchiesta condotta dal pm Gerardo Dominijanni. Per onestà intellettuale parte proprio dalle accuse che lo riguardano, relativamente alle nomine di due tecnici: «Non voglio ombre, chiederò di essere ascoltato dal magistrato, e sono certo che con la documentazione che presenterò la mia posizione verrà completamente chiarita». La tesi difensiva è che «nessuna pratica oggetto dell`attenzione degli inquirenti ha avuto riscontro amministrativo». Sulle mense, spiega Abramo, il Comune aveva già deciso di concedere l`autonomia agli istituti non appena scadrà il contratto tuttora in vigore; sui concorsi nessuna spartizione, tutt`altro «ho sempre preteso che venissero costituite commissioni esterne composte da magistrati»; e anche sulle lottizzazioni di Giovino il sindaco sostiene di essere stato sempre contrario, citando anche la bocciatura di una pratica. Sul capitolo multe il primo cittadino ha chiesto un relazione al comandante del Corpo dei vigili urbani, Giuseppe Antonio Salerno. Da quanto riferisce Abramo «quest’anno sono state elevate 23.015 contravvenzioni, di cui 1548 annullate sulla base di ricorsi o motivazioni, di queste più della metà riguardano residenti del centro storico o esponenti delle istituzioni». L`indagine interna avrebbe smentito «l’esistenza del doppio bollettario». Così come niente sarebbe emerso dall`altra indagine interna avviata sulla gestione delle autobotti durante la crisi idrica dello scorso novembre. Citando Papa Francesco, Abramo sottolinea la pericolosità delle chiacchiere, sostenendo che per ora siamo di fronte a «pettegolezzo». A chi gli fa notare che allora non si capisce la scelta di azzerare la giunta, il sindaco risponde: «Ho dovuto farlo per non lasciare dubbi su nessuno. Ci sono dei sospetti, quindi era giusto prendere provvedimenti».
Il finale è quasi uno sfogo: «È facile puntare il dito contro la politica, ma poi affrontiamo i cittadini tutti i giorni. Riceviamo telefonate per avere posti di lavoro, tutti i giorni. Noi ce la prendiamo con la politica, ma è la gente che ancora spinge per ottenere ciò che la politica non può più dare. La trasparenza è quella che paga di più e da oggi queste cose inizierò a denunciarle».

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