`Ndrine nel Milanese, il Tar vuole vederci chiaro su Sedriano
MILANO Dal Tar del Lazio arriva un nuovo ordine al ministero dell`Interno di depositare, entro un mese, tutti gli atti che hanno portato allo scioglimento del Comune di Sedriano (Milano), il primo in…

MILANO Dal Tar del Lazio arriva un nuovo ordine al ministero dell`Interno di depositare, entro un mese, tutti gli atti che hanno portato allo scioglimento del Comune di Sedriano (Milano), il primo in Lombardia sciolto dal governo per infiltrazioni della `ndrangheta. Lo ha deciso con un`ordinanza il consigliere delegato della I sezione del Tribunale amministrativo, Anna Bottiglieri, con riferimento a un ricorso con il quale cinque ex amministratori (l`ex vicesindaco, due ex assessori e due ex consiglieri comunali, tutti del centrodestra) contestano il decreto con il quale il presidente della Repubblica, il 21 ottobre 2013, sciolse il Comune nominando una Commissione straordinaria per la gestione, nonché tutti gli atti preparatori e presupposti, ovvero la proposta del ministro dell`interno, la delibera del Consiglio dei ministri e la relazione prefettizia. Già il 16 gennaio scorso, il Tar ordinò a ministero, presidenza del Consiglio e Prefettura di consegnare tutti gli atti che hanno portato allo scioglimento. A febbraio però, il ministero dell`Interno sollevò questioni relative alle modalità di adempimento dell`ordine. Adesso, il nuovo ordine da parte dei giudici. “Ritenuto di dare atto che gli atti intervenuti nel procedimento per cui è causa, ovvero la relazione prefettizia, la relazione della commissione di indagine, il parere del Comitato per l`ordine e la sicurezza pubblica, costituiscono provvedimenti la cui conoscenza è propedeutica alla difesa in giudizio della parte ricorrente nell`ambito dell`odierna controversia” – si legge nella nuova ordinanza – e “considerato, al contempo, che i provvedimenti di cui sopra sono documenti classificati come `Riservato`”, il Tar ha confermato l`ordine di produrre tutti gli atti necessari “in versione integrale”, con l`avvertenza che la conservazione e il fatto di mostrarle alle altre parti in giudizio sono sottoposti alle cautele previste dalla legge, e che la loro conoscenza sarà “circoscritta allo stretto ambito processuale”. (0050)