«Scarpelli a processo» Ma il manager sta per rientrare
Ci sono anche Gianfranco Scarpelli e Franco Petramala tra i nove indagati per i quali la Procura di Cosenza ha chiesto il rinvio a giudizio nell`ambito dell`inchiesta sulle consulenze legali all`Asp…

Ci sono anche Gianfranco Scarpelli e Franco Petramala tra i nove indagati per i quali la Procura di Cosenza ha chiesto il rinvio a giudizio nell`ambito dell`inchiesta sulle consulenze legali all`Asp di Cosenza. Oltre al direttore generale e al suo predecessore, la Procura ha chiesto di mandare a processo anche Franco Maria De Rose (ex commissario dell’azienda), Flavio Cedolia (ex direttore amministrativo, che avrebbe presentato, per ottenere tale incarico e ulteriori mansioni in enti della Regione, un curriculum vitae artificioso ed ingannevole con riferimento in particolare al proprio titolo di studio ed al periodo di esperienza di dirigente maturato), Gennaro Sosto, Giovanni Lauricella e Maria Rita Iannini (responsabili dell’ufficio legale), i fratelli Nicola e Dario Gaetano, gli avvocati che hanno ricevuto gli incarichi finiti al centro dell`inchiesta.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal Procuratore di Cosenza, Dario Granieri, dall`aggiunto, Domenico Airoma, e dal sostituto Domenico Assumma.
Intanto, stamattina si è tenuta a Catanzaro l`udienza del Tdl in cui si sarebbe dovuto discutere il ricorso presentato dagli avvocati di Scarpelli contro l`interdizione, ma i legali del dg hanno rinunciato a fare appello, probabilmente perché gli effetti del provvedimento di sospensione scadranno il prossimo 17 aprile e quindi il giorno successivo, visto che il governatore Scopelliti non ha preso nessun provvedimento in merito, il manager dovrebbe tornare in servizio.
«Il direttore generale Scarpelli – aveva scritto il gip nel provvedimento di sospensione – a fronte di una asserita carenza di organico all`interno dell`ufficio legale dell`Asp, anziché stipulare convenzioni di incarico con professionisti scelti mediante procedure di evidenza pubblica, ha designato, di fatto, Nicola Gaetano quale consulente legale di riferimento, procedendo al conferimento di innumerevoli incarichi di patrocinio legale in favore del medesimo, per attività duratura e non limitata al singolo procedimento, per un notevolissimo importo complessivo delle parcelle, senza specificazione della precipua competenza del nominato in relazione all`attività svolta, determinando la liquidazione, nel periodo di gestione Scarpelli, di compensi ingiusti per 900mila euro circa in favore del suddetto avvocato». «Le manifeste violazioni di legge e i plurimi elementi emersi in sede di indagini – aveva proseguito il gip – comprovano la doppia ingiustizia e il dolo intenzionale che caratterizzano i reati di abuso d`ufficio contestati in rubrica. Si deve certamente affermare che il conferimento di innumerevoli incarichi conferiti da Scarpelli all`avvocato Nicola Gaetano per la prestazione di servizi legali da quest`ultimo effettuati in favore dell`Asp, come riassunti nell`imputazione e documentati con l`acquisizione delle relative delibere, sia avvenuto in violazione di legge».