Ma i big del partito lasciano Peppe al suo destino
REGGIO CALABRIA Gaetano Quagliariello ha motivato la sua assenza alla kermesse reggina del Nuovo centrodestra con la necessità di restare a Roma per «preparare i lavori» dell’assemblea costituente –…

REGGIO CALABRIA Gaetano Quagliariello ha motivato la sua assenza alla kermesse reggina del Nuovo centrodestra con la necessità di restare a Roma per «preparare i lavori» dell’assemblea costituente – in programma per questo weekend – del partito. Quagliarello ha poi archiviato la pratica con un comunicato nel quale dichiara di condividere «lo spirito e i contenuti della manifestazione» e rinnovando il sostegno «all`amico Peppe». Ma il forfait del coordinatore nazionale del partito non è certo passato inosservato. Così come non sono passate inosservate le assenze di Renato Schifani e Angelino Alfano. A qualunque versione si creda, è un dato di fatto che tre dei maggiori dirigenti di Ncd hanno preferito disertare l’appuntamento che doveva servire per esprimere «solidarietà e sostegno» al governatore Peppe Scopelliti dopo la condanna incassata nel “processo Fallara”. «C’è una sentenza di mezzo – confessa a fari spenti uno dei fedelissimi di Scopelliti – e Alfano, da ministro dell’Interno, deve pur sempre mantenere un profilo istituzionale». Chissà quanta verità c’è in queste parole. Di certo c’è che Scopelliti si sta ritrovando a condurre la battaglia politica più delicata della sua carriera senza l’apporto del suo leader.
Legato a questo discorso c’è quello relativo a un’eventuale candidatura del governatore alle Europee. Il ministro Lupi gli ha confermato che il partito sarebbe ben lieto di accoglierlo in lista non fosse altro perché Ncd ha bisogno di coinvolgere quanti più uomini “forti” sul territorio. Si vota con le preferenze e senza candidati radicati c’è il rischio di non superare la soglia di sbarramento fissata al 4%. Scopelliti, dal canto suo, vive un conflitto interiore di non poco conto. Da un lato vorrebbe gettarsi nella mischia e dimostrare che «anche se mi hanno azzoppato per via di una sentenza assurda, io non mollo», dall’altro è consapevole che dopo «tanto stress è necessario fermarsi un attimo e riflettere su quanto accaduto». Così si va avanti per strappi, in un’altalena di stati d’animo. Persino le persone a lui più vicine, in questo momento, non azzardano molte previsioni. È probabile che un finale a questa storia possa essere scritto nelle prossime ore a Roma. Magari a margine di quell’assemblea costituente, che tanto sta tenendo impegnati Quagliariello e Schifani. Due tra i maggiori azionisti di Ncd, che al palco e al sole primaverile della città dello Stretto hanno preferito il chiuso delle stanze capitoline. (0040)