Clan Lo Giudice, torna in libertà Puntorieri
REGGIO CALABRIA Qualora non fossero detenuti per altra causa, si aprirebbero le porte del carcere per Luciano Lo Giudice, Antonio Cortese e Vincenzo Puntorieri. Il tribunale di Catanzaro ha infatti a…

REGGIO CALABRIA Qualora non fossero detenuti per altra causa, si aprirebbero le porte del carcere per Luciano Lo Giudice, Antonio Cortese e Vincenzo Puntorieri. Il tribunale di Catanzaro ha infatti accolto l`istanza delle difese, che al termine dell`udienza del 9 aprile scorso, su sollecitazione del presidente Mastroianni, hanno sollevato la questione, sottolineando che per tutti sono ormai passati più di tre anni dall`arresto e due dell`emissione di decreto di giudizio immediato dunque sono scaduti e non più prorogabili i termini di custodia cautelare.
Un dato numerico cui il pm ha potuto solo opporre la richiesta – in seguito avallata dal tribunale – dell`obbligo di firma per l`unico detenuto che effettivamente tornerà in libertà, Vincenzo Puntorieri, difeso dall`avvocato Rosario Errante. Il trentenne, accusato di essere l`autista del presunto armiere del clan Antonio Cortese in occasione degli attentati alla procura generale e a casa del procuratore capo Salvatore Di Landro, non ha ulteriori procedimenti a carico. Radicalmente diversa è invece la posizione di Antonio Cortese, difeso dall`avvocato Nardo, e Luciano Lo Giudice, assistito dagli avvocati Caccamo e Casalinuovo, perché imputati entrambi nel procedimento madre contro il clan Lo Giudice in via di definizione di fronte al tribunale di Reggio Calabria. Per tutti e due, il pm Ronchi ha di recente invocato pesanti richieste di condanna. (0090)