Peppe non balla più
LAMEZIA TERME E mentre Angelino balla e ride; nello stesso momento in cui un insolito Renato scuote il bacino e sorride; proprio quando Nunzia scatena forme fisiche e rotondità irrituali per i grigi…

LAMEZIA TERME E mentre Angelino balla e ride; nello stesso momento in cui un insolito Renato scuote il bacino e sorride; proprio quando Nunzia scatena forme fisiche e rotondità irrituali per i grigi eventi della politica romana; ecco, in quell`istante Peppe si sente quasi fuori luogo, non ha voglia di ballare, ci prova, abbozza, poi desiste. Ieri l`assemblea costituente del Nuovo centrodestra, nel corso della quale Alfano è stato riconfermato presidente del partito nato da una costola del Pdl, si è trasformata in una grande discoteca indoor, sulle note di Happy, il tormentone di Pharrell Williams. Grande euforia, clima finalmente disteso. Quello che ci vuole per inaugurare la campagna per le Europee, che si annunciano difficili. Il ministro Alfano appena incoronato perde i freni inibitori, così come l`ex presidente del Senato Schifani e l`ex membro del governo Letta De Girolamo (ecco il video di Repubblica tv). In terza fila appare il governatore: si guarda intorno, vede espressioni ilari attorno a sé, tenta di condividere il sentimento diffuso dai colleghi di partito. E allora ondeggia e prova a essere un po` happy anche lui. Non agita le mani, sarebbe troppo; si lascia però andare a un timido ancheggiare, piega gli angoli della bocca all`indirizzo degli amici e finge di essere allegro anche lui: è un governatore “dimissionario” e basculante. Il suo sguardo è però come sperduto, ha lo stesso vuoto di chi – costretto ad andare a una festa – ha l`obbligo di essere felice, perché tutti gli altri lo sono. Come una cena di Natale in un periodo buio; o, considerato il periodo, come una pasquetta nella quale si sarebbe preferito rimanere a casa. «Loro festeggiano ma io non ci riesco»: gli occhi del governatore sembrano parlare sommessamente. E, in effetti, non sarà stato facile anche quel minimo abbozzo alla danza, terminato anzitempo, quando tutti gli altri nuovocentristi sono ancora in pista.
Alfano ha di che gioire, in fondo è un ministro chiave in un governo di cambiamento, è alla testa di un partito ambizioso (quanto ai consensi elettorali, quella è una riflessione che si dovrà fare dopo il 25 maggio), è piuttosto giovane ed è comunque lanciatissimo. Lui sì che è happy, ne ha ben donde. Peppe no: la recente condanna a 6 anni di reclusione rimediata nel processo Fallara è una brusca battuta d`arresto alla sua carriera: arriverà la sospensione imposta dalla legge Severino, nel frattempo Scopelliti ha annunciato le sue dimissioni. La Calabria andrà al voto anticipato e l`ex sindaco di Reggio, per la prima volta dopo molti anni, non sarà il collante e punto di riferimento unico del centrodestra (Forza Italia scalpita). In più c`è il nodo della candidatura al Parlamento europeo. Il morale forse è basso per imbarcarsi in una nuova campagna elettorale. Ma anche Alfano, l`amico che adesso sta ballando, non è che abbia fatto i salti mortali per convincere Scopelliti ad accettare la sfida.
Beh, di motivi per unirsi con convinzione al mucchio da stroboscopio (capitanato da una De Girolamo versione favolosa cubista) non se ne trovano molti. Peppe lo capisce e lo sente. Il sindaco delle notti bianche, degli happening costruiti intorno alle starlette della scuderia di Lele Mora, dei concerti gratuiti con alcune delle rock e pop star più famose (che nostalgia per Ricky Martin e il suo un dos tres, un pasito pa`delante Maria), oggi non si diverte. Peppe non balla più. (0040)