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Landini difende l`imprenditore De Masi

LAMEZIA TERME È un inedito, forse non assoluto, ma di certo rilevante: la Fiom del segretario Maurizio Landini, una delle sigle sindacali più “rosse” d`Italia, elogia senza mezzi termini un imprendit…

Pubblicato il: 15/04/2014 – 15:46
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Landini difende l`imprenditore De Masi

LAMEZIA TERME È un inedito, forse non assoluto, ma di certo rilevante: la Fiom del segretario Maurizio Landini, una delle sigle sindacali più “rosse” d`Italia, elogia senza mezzi termini un imprenditore, il calabrese Nino De Masi. Il congresso nazionale della Fiom Cgil che si è svolto nei giorni scorsi a Rimini ha infatti espresso forte solidarietà ai lavoratori e «alla proprietà del gruppo De Masi di Gioia Tauro», da anni impegnati in una «difficile battaglia di resistenza contro “poteri forti”, siano essi la `ndrangheta, o le banche, che ne stanno drammaticamente condizionando, senza piegarli, lo sviluppo nella legalità». Insomma, anche se si fa genericamente riferimento alla «proprietà del gruppo De Masi», il riconoscimento all`azione civile dell`imprenditore gioiese è evidente.
De Masi negli ultimi anni ha messo la sua firma su numerose denunce contro il tasso usurario applicato dalle banche e ha deciso di non piegarsi di fronte allo strapotere delle `ndrine. Per questo è stato più volte oggetto di intimidazioni.
La Fiom, anche in seguito alle indicazioni espresse nella relazione di Landini – condivise e rilanciate anche dal fondatore di Libera, don Luigi Ciotti – ha eletto il caso De Masi a simbolo della battaglia, non solo calabrese, «per l`affermazione di una pratica industriale ed economica rispettosa dei diritti, della legalità e della responsabilità sociale».
Il Congresso ha ribadito la richiesta al governo Renzi «di farsi urgentemente carico politico dei problemi del gruppo De Masi al fine di sbloccare i crediti vantati e favorire il consolidamento delle attività produttive, nonché di prestare la massima attenzione agli impatti occupazionali e salariali che l`attuale situazione ha sui lavoratori interessati».
Anche il tavolo negoziale tra il gruppo De Masi e le banche, aperto presso il ministero dello Sviluppo economico, «per essere sbloccato dalla sua condizione di stallo ed essere reso efficace deve vedere impegnati al massimo livello la presidenza del Consiglio ed i ministeri interessati». (0040)

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